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MESSAGGERO. Figc linea dura: Lotito va sospeso. La Lazio si difende: «Sanzione già subìta nel 2006»

L’avvocato Gentile commenta la condanna del presidente biancoceleste

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MESSAGGERO. Figc linea dura: Lotito va sospeso. La Lazio si difende: «Sanzione già subìta nel 2006»

L’avvocato Gentile commenta la condanna del presidente biancoceleste

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Decaduti da martedì, dopo il verdetto di Napoli. I condannati per frode sportiva sono subito sospesi dalle loro cariche ufficiali. Anche se la sentenza non è definitiva. Perché questo prevede la norma federale. Che colpisce quattro dirigenti: Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere della Figc, di Sandro Mencucci, amministratore della Fiorentina, di Lillo Foti, presidente della Reggina, e dell’ex arbitro Massimo De Santis, direttore generale del Palestrina

Il caso del presidente della Lazio è più complesso rispetto agli altri. Lotito, attualmente, è anche consigliere federale per la serie A, come ricorda Il Messaggero. In questo caso il riferimento è l’articolo 9, punto 12, del regolamento della stessa Lega: a inizio anno ogni dirigente deve garantire la sua dichiarazione di onorabilità, ma se, in un secondo tempo, viene condannato (anche in primo grado sempre con riferimento all’articolo 22 bis delle Noif) non ha più i requisiti per rappresentare la serie A nel consiglio federale. Quindi è come se Lotito si autosospendesse.

 La Lazio passerà al contrattacco sulla base del fatto che nel dicembre del 2006 Lotito venne già giudicato dalla giustizia sportiva per calciopoli: fu inibito per quattro mesi, quindi, secondo un principio cardine del nostro ordinamento, non «può essere condannato due volte per lo stesso motivo».

Nel merito della sentenza del Tribunale di Napoli, l’avvocato Gentile ribadisce la linea difensiva: «Le partite che erano state poste sotto la lente di ingrandimento erano Chievo-Lazio e Lazio-Parma. Gli arbitri di quelle partite sono stati assolti. L’interlocutore di Lotito era Carraro ed è stato assolto. Lotito non ha mai parlato con Bergamo e con gli arbitri. L’imputazione era per una chiamata con Carraro che poi a sua volta avrebbe fatto pressioni su Bergamo con una telefonata intimidatoria, ma qui la posizione di Carraro è stata ritenuta estranea quindi sono curioso di leggere le motivazioni per capire».

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