Resta il rimpianto di non avergli costruito la squadra intorno

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Quanto sia indispensabile Miro Klose per la Lazio lo sanno tutti. Nelle 68 volte in cui è andato a rete con la maglia della Germania non ha mai perso, non solo un fenomeno dell’area di rigore, ma anche un portafortuna. Fortuna per gli altri, poca per sé. Come riportato da “Il Corriere dello Sport”, nelle tre stagioni laziali, i malanni non lo hanno risparmiato. Se non fosse stato infortunato per diversi mesi nei primi due campionati italiani, la Lazio avrebbe conquistato due volte la qualificazione in Champions. Se quest’anno non avesse avuto problemi ad un piede prima e ad una spalla poi, la Lazio non avrebbe una classifica tanto misera e forse Petkovic sarebbe ancora in panchina. I pochi momenti positivi di questo girone di andata portano il timbro di Klose:  5 gol che han fruttato però 9 dei 23 punti in classifica. La Lazio si è sempre aggrappata al suo bomber: col Cagliari, col Livorno, con l’Inter. Gol sempre decisivi. Solo quello alla Juve, è stato inutile. A chi gli rimprovera di fare il malato immaginario pensando al Brasile, risponde sempre alla stessa maniera: una gara da finalizzatore ma anche generosa come quella contro l’Inter, presente nel pressing e nella propria area di rigore. I tifosi laziali pregano affinché la salute lo assista a lungo. Con un rimpianto: che attorno un giocatore stellare (abilmente pescato a costo zero), la società non abbia saputo edificare una squadra di grande livello. Oggi forse è tardi, Miro va per i 36. Ma da qui alla fine della stagione può ancora regalarci tante emozioni.