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TARE: la LAZIO chiamò NESTA JR

RASSEGNA STAMPA( D.RINDONE).Il DS Tare fornisce la sua versione dei fatti dopo il passaggio del giovane Nesta alla Roma…

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(Getty Images)

 

RASSEGNA STAMPA(D.RINDONE) Il talento conteso. Il caso è esploso dopo il passaggio del giovane Nesta alla Roma e le dichiarazioni rilasciate dall’ex responsabile del settore giovanile laziale: «Lo portai la scorsa estate a Soriano nel Cimino – ha raccontato Patarca – per uno stage organizzato dai biancocelesti. Si comportò bene, ma evidentemente non hanno creduto in lui. Ho perfino chiamato la Lazio, ma non sono mai riuscito a mettermi in contatto e nessuno mi ha mai richiamato». La Lazio ha fornito la sua versione dei fatti attraverso il direttore sportivo.
Tare, come risponde a Patarca?
«Non è vero che la Lazio non ha mai fatto niente per tesserare Gianmarco Nesta. Due anni fa ci fu il primo incontro, feci contattare io Volfango Patarca per organizzare un appuntamento a Formello. Lo fissammo e nei nostri uffici ospitammo il padre del ragazzo e lo stesso Patarca».

Lei parla di un incontro, come andò?
«Avremmo preso il piccolo Nesta subito, feci capire chiaramente che le porte di Formello erano aperte, che il ragazzo ci interessava molto e che la nostra intenzione era inserirlo nel settore giovanile biancoceleste».

Poi cosa accadde?
«Il padre di Gianmarco mi disse che il ragazzo era ancora troppo piccolo e che Formello era lontana. A quel punto ribadimmo la nostra volontà e la nostra stima, il fatto che la proposta sarebbe rimasta valida nel tempo».

Cosa garantì la Lazio?
«Al padre del ragazzo dissi queste parole: “Quando reputerete che il momento giusto è arrivato, ci farete sapere, noi siamo pronti a tesserare il ragazzo in qualsiasi momento. E’ una decisione che spetta a voi, ma sappiate che rimarremo male se sarà fatta una scelta diversa dalla Lazio. Formello è casa di Gianmarco, è giusto che cresca qui, fa parte della storia biancoceleste, di questa famiglia”».

Si è fatto riferimento al Summer Camp di Soriano nel Cimino, al fatto che la Lazio non ha creduto in Nesta. A questo proposito lei cosa dice?
«L’anno scorso Gianmarco ha fatto parte del nostro Summer Camp. Chiamammo 7-8 ragazzi della stessa scuola calcio in cui militava e nel gruppo c’era anche lui. In quell’occasione ribadimmo l’idea di farlo entrare nel settore giovanile. Ci dissero che non era ancora possibile».

Le versioni sono discordanti, anzi opposte. Tare, lei giura di aver fatto il possibile per tesserare il giovane Nesta?
«Patarca, l’anno scorso, in un’intervista radiofonica che ascoltai per caso in macchina, ammise che lo cercai per portare il ragazzo a Formello. Ho letto parole diverse da parte di chi ha avuto un confronto chiaro con noi nel centro sportivo e questo dispiace. Ognuno cerca di tirare l’acqua al suo mulino…».

I tifosi sono rimasti delusi: ora c’è un Nesta nella Roma. La Lazio non si sente sconfitta?
«Non mi permetto di condannare la scelta fatta dalla famiglia Nesta. Erano liberi di decidere e l’hanno fatto. Ma ripeto un concetto: da qui a dire che la Lazio non si è mossa per prendere il ragazzo ce ne passa. Da tempo si parla bene di lui, sentivo dire che il nipote di Nesta aveva talento, chiamammo subito per incontrare i genitori. La Lazio s’è interessata per le sue qualità e non solo perché porta un cognome importante. Noi avevamo un sogno: riportare Alessandro Nesta a Roma».

A quando risale questo sogno?
«Durante l’estate scorsa ci furono dei contatti indiretti, cercammo di convincere Alessandro a tornare anche attraverso amici comuni. Ma lui, per una scelta di vita, decise di rimanere a Milano. La famiglia vive lì da anni, i figli sono integrati a scuola. Rispettammo la sua decisione».

La storia non si rinnega. Tanti grandi laziali non hanno trovato casa a Formello o sono stati “sfrattati”. Perché succede?
«Per carità, non c’è nessun motivo per rinnegare la storia, non a caso volevamo portare a Formello sia Alessandro, sia suo nipote Gianmarco. Considero Nesta un giocatore fantastico, lo stimo tanto. Tutte le persone che fanno parte della storia laziale sono e saranno benvenute». Restino sempre aperte le porte a Formello.

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