Roberto Mancini: "La Lazio è la sorpresa. Inzaghi non ha imparato da me"

Pubblicato 
mercoledì, 08/11/2017
Di
Redazione
Tempo di lettura: 4 minuti

ROBERTO MANCINI LAZIO SERIE A - Roberto Mancini, attuale tecnico dello Zenit San Pietroburgo, ha concesso una lunga intervista al 'Corriere dello Sport', analizzando il momento attuale del calcio italiano, sia per quanto riguarda il campionato, che per la Nazionale.

LAZIO E INZAGHI - “Per il momento la Lazio è la sorpresa. Simone Inzaghi sta facendo un bel lavoro e i risultati si vedono, sia in Europa sia in campionato. Sono stato sia un suo compagno sia il suo allenatore e si vedeva che era uno a cui piaceva il calcio e che conosceva i giocatori. Sapevo che sarebbe potuto diventare un ottimo tecnico. Mi sono mai arrabbiato con lui? Scherzate? E’ successo più volte e gli ho fatto anche delle belle cazziate... Gli dicevo di fare certi movimenti e invece lui era sempre in area di rigore perché voleva segnare... Però era bravo e di gol ne ha sempre fatti. Cosa c’è di mio nell’Inzaghi allenatore? Non dite che ha imparato da me perché non è così: ognuno ha il suo bagaglio tecnico. Magari mi ha rubato qualcosa e mi fa piacere”.

IMMOBILE – “Se va di questo passo, può vincere la classifica dei cannonieri. Non mi sorprende perché i gol li ha sempre fatti”.

SERIE A – “In testa ci sono tutte quelle che dovevano esserci. Forse la Lazio ha fatto qualcosa in più e il Milan qualcosa in meno”.

NAPOLI – “Penso sia giusto che sia il comando. E’ una squadra costruita pezzo dopo pezzo, un progetto portato avanti con continuità. La distanza dalle altre però è minima. Il Napoli è forte e ogni anno può essere quello giusto quando hai una formazione così. Dovrà fare i conti con la Juve che è tosta, concreta ed abituata a stare sempre lì. Sarà una bella sfida. Gioca bene perché ha trovato un modulo efficace che viene esaltato da giocatori tecnici e veloci. E’ divertente da vedere, anche se la più divertente per i tifosi è quella che vince lo scudetto. E, se volete sapere come la penso, chi arriva primo è anche chi gioca il miglior calcio perché di solito segna più di tutti e subisce meno gol”.

INSIGNE – “Insigne è forte, ma lì ce ne sono anche altri bravi. Per esempio c’è Hamsik che volevo portare all’Inter quando era al Brescia. Che dite, mi sbagliavo?”

JUVENTUS – “Una flessione nell’arco di una stagione è normale. E’ impossibile essere sempre al top perché ci sono momenti in cui subisci qualche gol di troppo anche per sfortuna. La Juve però rimane la Juve”.

ALLEGRI – “Per giudicare un allenatore bisogna vederlo lavorare, ma Allegri ha preso una squadra che vinceva da anni e ha continuato a vincere. Non era per niente scontato”.

DYBALA – “L’Inter poteva aver chiuso il suo acquisto. Con il Palermo l’affare era già fatto, bastava alzare l’offerta. Se metti sul tavolo 25 milioni e te ne chiedono 35, per un giocatore così un sacrificio va fatto e stop. Si vedeva lontano un miglio che sarebbe diventato un campione. E può migliorare ancora molto. Bisognava solo avere il coraggio di anticipare la Juventus. Mi è dispiaciuto non allenarlo perché è uno che fa divertire. Ha tutto per arrivare al livello di Ronaldo, Messi e Neymar, ma gli manca ancora qualcosa”.

MIGLIOR CENTRAVANTI – “Mertens non è un centravanti e lo escludo dalla lista. Higuain, Icardi e Dzeko sono tutti forti ed è impossibile sceglierne uno”.

INTER – “Non mi sorprende perché sapevo che era solo una questione di tempo perché tornasse in alto. Abbiamo costruito una base importante che sarebbe migliorata anno dopo anno. Se si troverà lì in alto verso la fine lotterà per lo scudetto”.

SPALLETTI – “Luciano sicuramente è un allenatore bravo ed esperto che ha giocatori importanti. I meriti vanno divisi tra tutti”.

LA SUA INTER – “A volte in un processo di crescita si commettono degli errori e si fanno delle scelte sbagliate, ma si vedeva che la squadra c’era. Il mio lavoro è stato lasciato a metà come quello di tutti i tecnici esonerati, ma mi fa piacere che l’Inter sia di nuovo in alto. Tornassi al 2016 non farei assolutamente nulla di diverso. La preparazione atletica l’avevamo fatta bene, altro che discorsi, ma il precampionato era stato organizzato male: troppi spostamenti, pochi allenamenti. Certe partite per prendere pochi soldi non dovevano essere programmate”.

ROMA E DI FRANCESCO – “Lo scudetto lo vince solo una squadra, ma la Roma può lottare. Di Francesco è un ragazzo intelligente e un tecnico preparato”.

KOLAROV – “Sta facendo benissimo e sono contento. L’ho preso io al City e non mi sono sbagliato”.

MILAN E MONTELLA – “Vale lo stesso discorso fatto per l'Inter negli scorsi anni: quando ricostruisci ci vuole pazienza perché i momenti difficili ci sono. I dirigenti al Milan sono bravi e sanno cosa fare con Montella”.

SAMPDORIA E GIAMPAOLO – “Giampaolo è uno preparato e lo sta confermando”.

CHAMPIONS LEAGUE – “Il City può vincerla, ma conta come arriveranno le squadra a marzo. Barcellona, Real, Bayern e Juventus sono tutte forti”.

PAREDES – “Sono contento del suo acquisto, è davvero forte”.

ITALIA – “Ce la faremo ad andare ai Mondiali, al 100 per cento. Un Mondiale senza l’Italia non è un Mondiale. E storicamente quando fatichiamo a qualificarci, poi di solito facciamo un grande torneo. L’Italia è l’Italia e ha un peso specifico notevole nel calcio mondiale. E’ inevitabile che sia favorita con la Svezia che, con l’addio di Ibra, ha perso molto, ma qualche elemento pericoloso c’è”.

BALOTELLI – “Le convocazioni le fa Ventura e non voglio entrare nell’argomento. Mario deve continuare a giocare bene, a far gol e sperare che torni il suo momento in azzurro. Ennesima ‘balotellata’? Speriamo che smetta di farle”.

CALCIO ITALIANO E GIOVANI – “A me sembra molto migliorato. Ci sono tanti giovani che possono crescere. Chiesa è bravo, ma non dimentico Bernardeschi, Romagnoli, Donnarumma... Dopo i Mondiali, quando ci sarà il ricambio generazionale, per l’Italia vedo un grande futuro”.

MONDIALE IN RUSSIA – “Sarà bellissimo. Troverete un’organizzazione incredibile e stadi fantastici. Presto per dire la favorita, ma il Brasile è tornato e sarà una delle squadre da battere”.

MANCINI CT – “Per un italiano fare l’allenatore della Nazionale è una cosa bella. Anzi, eccezionale. Se un giorno ci sarà la possibilità...”.

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