SENTI CHI PARLA... DELLA LAZIO. Regalia: "Re Cecconi ragazzo eccezionale, di grandi valori. Spinsi per prenderlo"

Pubblicato 
giovedì, 18/01/2018
Di
Redazione
Tempo di lettura: 5 minuti

SENTI CHI PARLA... DELLA LAZIO - La rubrica di Lazionews.eu dedicata ai commenti, ai pensieri e alle riflessioni dei giornalisti, degli speaker radiofonici e degli opinionisti del mondo Lazio...

CARLO REGALIA (ex dirigente ed allenatore) a Lazio Style Radio: “Quella di Re Cecconi è la storia di un ragazzo eccezionale, alla Pro Patria lo avevo conosciuto a 16 anni quando io ero alla fine della mia carriera e già studiavo da allenatore. A me aveva fatto una grande impressione, lavorava col padre in officina, aveva dei principi sani e non potevi non volergli bene. Spinsi per prenderlo e alla fine ci riuscii. A poco a poco ha esordito in prima squadra e dove andava andava veniva sempre applaudito dagli avversari. Non era nato fuoriclasse, ma è diventato col tempo un calciatore importantissimo e ci avrei scommesso che si sarebbe affermato perché viveva per il pallone. Aveva le caratteristiche per giocare al fianco del fuoriclasse della squadra”.

RENZO GARLASCHELLI (ex giocatore) a Lazio Style Radio: “Re Cecconi ra un Gattuso coi piedi molto più buoni, partecipava anche alla fase offensiva oltre che a quella difensiva. Ha fatto pochi gol, ma dava una mano davanti. Era un bravissimo giocatore, lo riconoscevi dappertutto con quella chioma bionda, era tra gli elementi principali del gruppo insieme a Pulici. In Nazionale è rimasto ai margini forse perché quella Nazionale aveva qualche problema. Aveva cambiato molto ed era entrata in un momento no nel 1974 dopo l’esclusione con la Germania. É stata fatta una piccola rivoluzione e poi comunque dopo i Mondiali del ’74 Luciano ha avuto poche opportunità perché se n’è andato solo un anno e mezzo dopo. Poteva dare ancora tanto, era nel pieno della sua carriera. Se lo vedevi correre ti spaventavi, aveva 28 anni quando ci lasciò ed era al top. Io della morte di Luciano l’ho saputo al telegiornale, ero stato uno degli ultimi a vederlo insieme a Ghedin. Poi, per staccarci da questo dramma facemmo un viaggio, una tournée in Qatar. Dovevamo andare avanti, nonostante fossimo tutti scioccati da quello che era successo. Cosa mi ha lasciato Luciano? Era simpatico, un ragazzo scherzoso, brillante e sincero. Ci ha lasciato un vuoto inspiegabile. Già dalla morte di Maestrelli era cominciato un disastro e poi, dopo la morte di Re Cecconi anche, non ci siamo più ripresi”.

VINCENZO D'AMICO (ex giocatore) a Radio Incontro Olympia: “Con la sosta i cambi non me li aspetto. Credo che giochi la Lazio migliore anche se c’è l’Udinese dietro l’angolo. I calciatori hanno recuperato. Luis Alberto? Il titolare al momento è lui, non Felipe Anderson. Il ballottaggio fra grandi giocatori è comunque sempre positivo. Lo spagnolo si fa preferire anche per quanto fatto. de Vrij? Ottima notizia quella del suo accordo. A 25 milioni, invece di andar via gratis, sarebbe comunque una buona operazione. L’importante è che rimanga adesso. Secondo me un piazzamento Champions potrebbe cambiare qualcosa. Tanti calciatori importanti affermano l’importanza di giocare questa competizione. La Lazio era da anni che non aveva un pacchetto difensivo di questo livello. Vero è che con 25 milioni un buon difensore si prende. Sarebbe meglio tenere quello che hai“.

SERGIO PETRELLI (ex giocatore) a Lazio Style Radio: “Re Cecconi era una persona focosa. Era un amico vero. Ho rivisto queste qualità nel figlio, che è sempre presente a ogni evento. Una persona davvero straordinaria. Questo è uno dei motivi per i quali sono rimasto tanto legato alla Lazio. Ho conosciuto delle persone eccezionali. Tra compagni di squadra ci sentivamo tutti allo stesso livello. Eravamo prima di tutto amici. Luciano lo voglio ricordare nel gruppo. Ancora non riesco a credere a ciò che è accaduto, nonostante tutti gli anni passati. Per me è ancora lì, che fa i suoi giri tra zona Fleming e Tor di Quinto. Questo legame oggi è difficile da ritrovare. Mi sembra che sia scomparso completamente. Nella Lazio in ogni caso Simone Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro. Sta tenendo insieme un gruppo composto da giocatori di 18 nazionalità differenti. Sa come prenderli. Credo che Simone sia un ottimo psicologo, possiamo definirlo così. Immobile? Mi piaceva già da quando giocava col Pescara. Non pensavo però che potesse diventare un vero trascinatore. Lo vedo come Chinaglia, che a suo tempo ci prendeva sulle spalle e ci trascinava in ogni partita. Immobile riesce a caricare i suoi compagni. È veramente forte”.

FABIO POLI (ex giocatore) a Radio Incontro Olympia: "Nell'ultima partita la Lazio ha trovato una vittoria facile. Troppa differenza con la SPAL. La Lazio è sulla giusta strada, può fare qualcosa d'importante. Chissà se ci fosse stata una VAR equa. Per ora la tecnologia è stata utilizzata in modo strano, sembra quasi che gli arbitri si vogliano far male da soli. Caceres? Sarà una questione di stimoli. I grandi giocatori li trovano da soli. La Lazio stessa, per nome e blasone, può darteli. Mi auguro che stia bene fisicamente e mentalmente. Quando tu vieni via dalla Juve e poi ti ritrovi al Verona, vuol dire che sei un po' cambiato. È un sudamericano, a una certa si deve regolare un po' se vuole fare bene. De Vrij? Ti dà tranquillità l'accordo. La società ha fatto vedere di essere una realtà importante nel nostro campionato. Questa è una grande motivazione. Quarto posto? Le squadre sono quelle. Juventus e Napoli forse sono più avanti per lo Scudetto, dunque dietro ci sono Lazio, Roma e Inter. Non ne vedo altre. Il più decisivo? Io farei il nome di Simone Inzaghi, per quello che è riuscito a costruire. La Lazio, come gruppo, è forte. Ci sono poi qualità importanti. Milinkovic credo sia la ciliegina sulla torta. Difficile però dire chi ha fatto meglio. Mercato? Credo che la Lazio non abbia bisogno di nulla. O compri un giocatore straordinario, o qualcuno che nessuno conosce. In alternativa, finisci così il campionato e poi programmi tutto la prossima estate".

SANDRO SABATINI (giornalista) a Radio Radio: "Secondo me il mercato della Lazio è un po' spento, e nonostante manca ancora del tempo alla fine è difficle che la squadra riesca a rivoluzionare la situazione. Riguardo all'acquisto di Caceres penso sia un giocatore che abbia molte qualità, ma le sue dichiarazioni che ha fatto in conferenza stampa, comprese quelle sul derby con la Roma, sono semplici frasi preimpostate".

NANDO ORSI (ex giocatore) a Radio Radio: "Riguardo al mercato della Lazio devo dare ragione a Lotito, che sta gestendo bene la squadra ed ora si ritrova una società con i conti a posto e un bel reparto giocatori. A piccoli passi è riuscito a gestire bene la Lazio, e credo che qualcuno dovrebbe prendere esempio da lui e dalla sua gestione straordinaria. Nonostante questo però la Juventus resta irraggiungibile anche per la Lazio, e credo che vincerà gli scudetti per i prossimi 5 anni. Le frasi che Caceres ha detto in conferenza stampa servono solo ad infiammare i tifosi, e nonostante penso anche io che non fossero necessarie la Lazio ha fatto un grande acquisto, perché Caceres è un giocatore di grandi qualità che in difesa può giocare ovunque. Domenica la Lazio andrà a Verona contro il Chievo, ed è una partita che potrebbe essere più difficile di quella con il Milan. La mia preoccupazione è che questa sfida venga presa "sottogamba" dalla Lazio, perché il Chievo è una squadra che è sempre una sorpresa, e non è facile da battere. La Lazio non deve assolutamente fare l'errore di andare a Verona e pensare di vincere facilmente. Riguardo alla riapertura dei Lazio Club penso che sia una notizia straordinaria che riavvicinerà il mondo Lazio di una volta e quei tifosi storici che si sono persi. Lotito sta cercando di riconquistare il pubblico "antico" della Lazio, con la possibilità anche di riaprire la curva sud".

ROBERTO PRUZZO (ex giocatore) a Radio Radio: "Caceres è un giocatore fortissimo, e tra l'altro può interpretare più ruoli in difesa. La Lazio è l'unica squadra che si è rinforzata con un giocatore titolare in questo mercato, e penso che sia importante mantenere alta la concentrazione in questa fase di campionato. La Lazio domenica sarà a Verona con il Chievo e anche se è favorita non deve dare nulla per scontato e non deve avere la certezza di essere superiore. I punti deboli in questo momento della Lazio sono pochi, ed è una quadra con delle certezze e una forte identità. Anche se non ha un vice Immobile può contare su altre soluzioni importanti davanti, e con Caceres c'è una sicurezza in più"

 

 

 

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