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STENDARDO: “Klose l’attaccante più forte che ho mai marcato”

L’ex centrale biancoceleste ritorna anche la sua esperienza nella Capitale: “Impossibile scordare la gara col Real Madrid con 70mila tifosi che ci incitavano”…

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STENDARDO Atalanta 00

NOTIZIE SS LAZIO – Intervenuto ai microfoni di comicradio.it, Gugliemo Stendardo torna a parlare della Lazio e della sua ultima visita all’Olimpico dove ha ricevuto un’accoglienza speciale:

Sulla sua esperienza alla Lazio
Quella con la Lazio è stata un esperienza indimenticabile. Colgo l’occasione per ringraziare il pubblico. Solitamente quello che hanno fatto, è riservato a grandissimi giocatori. Momenti più belli con la Lazio? La prima partita a cui penso, è quella con il Real Madrid, dove avevamo fatto una grandissima prestazione davanti a 70mila tifosi. Quello è il ricordo più significativo”.

Sul futuro
Intanto, io spero di giocare ancora tanti anni a calcio. Mi reputo un fortunato e un privilegiato, perchè della mia passione, ho fatto il mio lavoro. Credo sia prematuro per me, fare altri progetti”.

Sul calcio e lo studio
“Io credo che nella vita, sia molto importante il contesto in cui si cresce. Io ho sempre detto ai giovani, che mentre il calcio è una parentesi breve della nostra vita, quella dello studio occuperà tutta la nostra esistenza. Il calcio ti toglie tante energie, ma io credo che se uno vuole, trova comunque il tempo di studiare. L’importante è non sentirsi mai arrivati. Perchè a 35, 36 anni, si è ancora giovani e comincia una seconda vita”.

Sulle giovanili dell’Atalanta
La nostra è una società che tiene molto al settore giovanile. Ultimamente, dopo alcune statistiche, la nostra risulta come 8° in europa, per impegno in questo settore. Il nostro presidente è una persona eccezionale, ma al di là dei personaggi che compongono il nostro club, è la mentalità quella che conta. Negli anni, credo, che i risultati si siano visti. Da Montolivo a Cigarini a Inzaghi a Donati, per dire”.

Sui tifosi atalantini
Hanno un grande senso di appartenenza. La domenica, non dicono “Andiamo allo stadio” ma “Andiamo all’Atalanta”. Hanno un grande senso di amore per la loro squadra. E’ la più grande delle provinciali. Io la definisco così”.

Sul suo esordio in Serie A: 16 maggio 1998
Che mi ricorda questa data? Il raggiungimento di un sogno, il mio esordio in Serie A. Diventare calciatore comporta molti sacrifici, tanto impegno”.

Su i suoi rimpianti
Io credo che ognuno di noi, abbia il proprio percorso. Bisogna farlo bene, l’importante è crescere e migliorasi. Io mi reputo un fortunato, un privilegiato. Ho avuto modo di giocare in piazze importanti. Ringrazio Dio per quello che mi ha dato. Non ho rimpianti di nessun tipo”.

Sull’anti-Juventus
Credo che la Juve, abbia un organico superiore a tutti.Dietro di lei ci sono tante squadre valide che possono dargli fastidio. Fra tutte, Lazio, Napoli o la stessa Inter. Gli episodi potrebbero fare la differenza”.

Sulla giustizia sportiva
Da riformare? Io ho piena fiducia, non solo in quella sportiva. Non spetta a me giudicare il suo operato. Ripeto, ho massima fiducia”.

Su Schellotto
“Schelotto attualmente è un giocatore dell’Atalanta, un giocatore importante. Quello che può succedere nessuno lo può sapere. In questo momento, le cose stanno così”.

Su Zeman
“Lo conosciamo tutti, conosciamo il suo gioco, da tanti anni. Un gioco offensivo, bellissimo da vedere ma che concede in fase difensiva qualcosa agli avversari. E’ un mister preparato”.

Un ringraziamento ai suoi allenatori
“Io credo che ogni allenatore mi abbia insegnato qualcosa, sotto il profilo tecnico e umano. Adesso posso dire Colantuono, perchè l’ho avuto anche in altre squadre. Credo però che anche tutti gli altri, abbiano contribuito alla mia crescita”.

Sull’attaccante più forte che ha mai affrontato
“Posso dire di averne marcati tanti, ma fra i più bravi metto Ibrahimovic, Klose e Van Nistlerooy”.

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