Tanti auguri, Beppe! Cinquant'anni di un pezzo di storia biancoceleste

Pubblicato 
sabato, 17/02/2018
Di
Redazione
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BEPPE SIGNORI COMPLEANNO - É il 17 febbraio del 1968 quando ad Alzano Lombardo nasce Giuseppe Signori, meglio noto come Beppe. Chissà se a sedici anni, quando il bergamasco iniziò a calciare i primi palloni tra le fila del Leffe, immaginava già di diventare uno dei giocatori più forti di sempre.

SIGNORE E SIGNORI... QUESTO É BEPPE - Una carriera, quella di Signori, costellata di successi: dopo le esperienze a Trento, Foggia e Piacenza, Beppe sbarca nella Capitale di cui diventerà simbolo durante gli anni d'oro della Lazio. Con 195 presenze collezionate ed i 127 gol all'attivo, l'ex calciatore non risulta solo il secondo miglior marcatore nella storia del club romano, ma compare anche al nono posto degli attaccanti più prolifici di sempre in Serie A. Nelle cinque stagioni e mezzo passate con l'aquila sul petto, Beppe diventa l'emblema di una lazialità che va oltre rettangolo verde di gioco. L'affetto che lo lega ai tifosi è tutto riassunto in una data: è l'11 giugno del 1995 quando l'allora presidente biancoceleste Sergio Cragnotti annuncia la cessione del bomber al Parma. La notizia crea sgomento tra i supporters laziali, che si riversano tra le strade di Roma e sotto via Novaro - dove ha sede la società - per contestare la partenza del giocatore. La forte reazione dei tifosi costringerà il patron ad annunciare, quello stesso giorno, l'interruzione di qualsiasi trattativa.

LA ROTTURA - La carriera di Signori nella Capitale si chiude nel dicembre del 1997, quando il rapporto conflittuale con il nuovo tecnico Eriksson rende inevitabile la cessione. Il pretesto è la mancata entrata del calciatore a Vienna, durante un incontro di Coppa UEFA: Beppe prende male la mancata entrata in campo, a fine partita sbotta contro il tecnico ed ufficializza di fatto la rottura con la squadra capitolina.

LA MACCHIA DEL CALCIOSCOMMESSE - Una vita calcistica vissuta a 360 gradi, quella di Beppe, macchiata dallo scandalo del calcioscommesse. Il primo giugno del 2011 Beppe viene arrestato; il mese seguente, la FIGC lo condanna a cinque anni di squalifica con radiazione da qualsiasi categoria o rango della Federazione. "Delle persone che io conoscevo e altre che non conoscevo affatto, tutte mi hanno sostenuto. Mentre vivevo quei momenti così difficili, ricevevo dei video dei tifosi della Lazio che cantavano in mio onore. Quel gesto mi ha profondamente toccato. Il popolo laziale non aveva dimenticato il loro vecchio capitano. E forse è questa la più bella soddisfazione", dirà l'ex biancoceleste in merito al sostegno ricevuto da chi non l'ha mai abbandonato.

STORIA BIANCOCELESTE - Ed è grazie al suo popolo che ancora oggi Signori occupa uno dei posti più importanti della storia biancoceleste. "Non dimenticherò mai il giorno in cui i tifosi mi hanno acclamato sotto la curva, per dirmi che sono stato il loro re. Questa è un’immagine che porterò sempre dentro di me. Va al di là dei confini dello sport". Ora l'ex calciatore taglia un altro, importante traguardo: tanti auguri, Beppe!

Alessandra Marcelli

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