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ALMEYDA: “La LAZIO mi è rimasta nel cuore: era come una seconda pelle per me”. Poi promette: “Ritornerò per vincere un altro scudetto”
L’ex centrocampista biancoceleste ha parlato anche della squadra di Petkovic: “Deve avere la mentalità per lottare per lo Scudetto, perchè col lavoro si può fare”…
NOTIZIE SS LAZIO – Tre anni d’oro alla LAZIO. Tre anni costellati di successi e soddisfazioni quelli di Matias Jesus ALMEYDA con la maglia biancoceleste. Ora il presente dice Banfield, nella nuova veste di allenatore, dove è approdato quest’anno dopo due anni alla guida del River Plate. Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7, ‘El Tractorino’ ha ricordato la sua esperienza nella Capitale ed ha parlato della LAZIO attuale:
Come stai?
“Bene bene, sto allenando il Banfield, sono tranquillo e sogno un giorno di tornare in Italia per fare l’allenatore. Quale squadra? (ride, ndr) Sarebbe un sogno allenare la Lazio. E’ rimasta nel mio cuore come il River Plate. Ho vissuto tre anni bellissimi a Roma, tra i più belli della mia carriera e ringrazierò sempre per questa opportunità che ho avuto”.
Le porte di Formello e dell’Olimpico sono sempre aperte per te…
“Ti ringrazio tanto. Ogni volta che guardo la Lazio mi emoziono: è rimasta nel mio cuore. Sono sette anni che non torno in Italia, ho tantissimi ricordi belli della città e di Formello. Il campionato qui finisce l’8 dicembre poi abbiamo una piccola vacanza. Magari faccio una visitina a Roma…”.
Qual’è stato il momento più emozionante?
“E’ difficile tornare ad un solo momento. I tre anni che sono stato a Roma sono stati i più vincenti della storia della Lazio. Il ricordo pi bello che ho è che quando facevo un contrasto, la gente mi dava la forza per farne un altro, poi un altro ancora. Sentivo l’affetto della gente e in quegli anni che sono stati i più belli della mia carriera. Un giocatore può giocare in tante squadre ma la Lazio mi è rimasta nel cuore, per i tifosi e per il fatto che è stata la prima a portarmi in Italia. Mettevo l’anima in campo perchè sentivo che era la mia squadra”.
Con chi sei ancora in contatto?
“Due anni fa mi sono visto con Conceicao in Portogallo quando ha fatto la sua partita di addio. C’erano anche Couto, Vieri e Mihajlovic. Nesta l’ho sentito 4 mesi fa, poi sento El Cholo (Simeone, ndr) che sta facendo molto bene a Madrid”.
In quella Lazio dai piedi eleganti, tu correvi per tutti…
“Io ero l’operaio di quella squadra e mi piaceva fare questo per tutti loro”
Ma hai ancora i capelli lunghi?
“Si ma stanno iniziando a cadere (ride, ndr)”.
Su Ledesma eBiglia
“Guardo sempre le partite della Lazio e in particolar modo gli argentini, sono felice di vedere che continuano quello che abbiamo fatto noi. Gli auguro di vincere qualcosa”.
Biglia come Mascherano?
“Ha della caratteristiche simili ma sono diversi fondamentalemente. In Nazionale però ha un grande futuro”
Hai visto il derby del 26 maggio?
“Si ho visto tutto! Qui fanno vedere sempre le partite del campionato italiano”.
Quel gol contro il Parma a Buffon?
“Nessuno credeva che volevo tirare lì! Tutti pensavano che volevo buttarla fuori. Ogni volta che guardo qualche cassetta che ho mi viene da piangere perchè ho vissuto dei momenti felici alla Lazio. Avevo la maglia attaccata al corpo, come una seconda pelle”.
Sui derby?
“Ho avuto la fortuna di vincerli quasi tutti, il primo anno abbiamo fatto addirittura 4 su 4”.
C’è un giocatore in cui ti riconosci?
“E’ difficile perchè abbiamo ognuno di noi le proprie caratteristiche. C’è un argentino che è arrivato adesso al Verona, si tratta di Cirigliano che avrà un grande futuro. Ha tanta qualità, grinta e piedi buoni”.
Chi era indispensabile in campo?
“Credo che sia stato intelligente Eriksson a gestire la rosa: aveva due formazioni e tutti quanti eravamo felici di stare alla Lazio. Non dico un giocatore ma dico la squadra intera. C’era una sana competizione fra noi”.
Dove può arrivare questa Lazio?
“Deve avere la mentalità per lottare per lo Scudetto, perchè col lavoro si può fare. Ha una buona squadra per lottare per qualcosa di importante”.
Come fai giocare la tua squadra?
“Giocano col 3-3-1-3. Per giocare così ci vuole del tempo perchè serve una condizione ottimale, facciamo tanto pressing”.
Chi è più forte tra Maradona e Messi?
“E’ difficile fare un paragone ma per me Maradona sarà sempre il numero uno”
Un saluto ai tifosi?
“Spero di tornare presto ma una cosa la voglio dire: ritornerò per vincere un altro scudetto!”.
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