Biglia sfata i tabù e giura amore: Lazio, avrò cura di te

Pubblicato 
lunedì, 28/09/2015
Di
Redazione
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LAZIONEWS.EU - "Ti proteggerò dalle paure e dalle ipocondrie, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai", parole che sembrano cucirsi perfettamente addosso all'inizio di stagione biancoceleste. Riecco Biglia, la Lazio torna a sorridere anche in trasferta. L'argentino è il grande protagonista della sfida contro il Verona: un gol, su rigore, per riacciuffare un match che stava diventando complicato. Un assist per regalare tre punti d'oro e lanciare i biancocelesti all'inseguimento di Inter e Fiorentina, distanti ora solo 3 punti. "El Principito" è il simbolo di una domenica da incorniciare.

VERONA VITTIMA PREFERITA - Si torna al Bentegodi, stadio da sempre ostile ai colori laziali. Erano 24 anni - dalla doppietta firmata Karl-Heinze Riedle del 1991 - che i capitolini non espugnavano il campo veronese. Il Verona era nel destino di Biglia: dicembre 2013, l'argentino firma la sua prima rete in biancoceleste alla squadra di Mandorlini, il suo colpo di testa aveva illuso tutti. Quella volta, però, finì male: dopo l'assolo del centrocampista di Mercedes arrivarono quattro reti gialloblu, le ultime subite da Petkovic sulla panchina laziale. Il destino li ha fatti incontrare ancora, stavolta il numero 20 si è fatto trovare pronto: il rigore, calciato con rabbia e potenza, è la scossa che apre la rimonta, Rafael può solo ammirare la sfera che gonfia la rete. Proprio il Verona, insieme al Bologna, è la vittima preferita di Biglia: su cinque incontri l'argentino ha timbrato il cartellino due volte. Una rete che sfata anche un altro tabù, quello delle vittorie in trasferta. Non può essere certo un caso se, senza la personalità dell'argentino, erano arrivate due sonanti sconfitte come quelle contro il Chievo e il Napoli.

PIOLI E UN RAPPORTO SPECIALE - Tutti aspettavano il suo ritorno in campo, soprattutto il tecnico Pioli che senza l'argentino aveva perso il faro del centrocampo. La Lazio è "Bigliacentrica", la partita del Bentegodi è lì a dimostrarlo: 63 passaggi riusciti su 71 tentati, la Lazio ha ritrovato il sole attorno cui girare. Si è ripreso il centrocampo, ha dettato i tempi di gioco, Pioli ringrazia. Un rapporto speciale quello con l'ex tecnico del Bologna che ora se lo coccola, dopo averlo difeso da ogni attacco. Non ha esitato a consegnargli la fascia di capitano, si è preso dei rischi lanciandolo in campo dal primo minuto nonostante la lunga sosta ai box, l'argentino lo ha ripagato con una prova maiuscola. Un giocatore maturo, pronto anche quando c'è da togliere le castagne dal fuoco. E' lui il capocannoniere della Lazio, insieme a Matri: la prima rete del campionato laziale, in casa contro il Bologna, porta la sua firma. Quella che può rappresentare la svolta di una stagione che già sembrava disgraziata reca in calce sempre lo stesso nome, Lucas Biglia.

PERCORREREMO INSIEME...- E' bastato un pomeriggio di fine settembre per placare le voci che lo volevano lontano dalla Lazio. Lui, se non bastassero i fatti, ci ha tenuto a precisarlo anche con le parole: "Non sono mai stato scontento, erano soltanto chiacchiere. Sono rimasto per portare la Lazio più in alto possibile. Vogliamo arrivare in Champions”. Parole che chiudono ogni discorso intrapreso in estate, la mancata dichiarazione d'amore di Shanghai è ormai alle spalle. Adesso si pensa già alla Champions, il grande rimpianto dell'inizio di stagione biancoceleste, il palcoscenico che più si addice a campioni del rango del Principito. Da Verona a Verona, il mal di trasferta sembra essere passato, la medicina che cura tutti i mali viene dall'Argentina. Si guarda già al futuro, Biglia è pronto a sposare il progetto. Perchè la Lazio è un essere speciale e lui è pronto ad averne cura.

Matteo Vana

@VanaMatteo

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