Buccioni: "50 anni di Lazio, la mia vita per questi colori e per lo sport. Prossimi obiettivi? L'eternità..."

Pubblicato 
mercoledì, 09/09/2015
Di
Redazione
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LA POLISPORTIVA - "La mia vita alla causa biancoceleste". Se la storia di Antonio Buccioni, presidente generale della S.S. Lazio, diventasse un libro, forse avrebbe un titolo simile a questo. Quella laziale è la polisportiva più grande e più antica d'Europa, con 65 sezioni, oltre 70 discipline e 115 anni di storia e da oggi, su Lazionews.eu ve la racconteremo con notizie, interviste, contenuti inediti e in esclusiva. Per inaugurare la nuova avventura biancoceleste abbiamo intervistato il presidente Buccioni.

Presidente, quando nasce la sua passione per la Lazio?
“Domenica 19 settembre 1965 faccio le nozze d’oro con la Lazio. 3° giornata del campionato 65'-66', mio padre mi porta al Flaminio per Lazio-Varese, che termina 2-1 con le reti di D'Amato, Ciccolo, e un giovane Boninsegna per gli avversari. Quella con la Lazio è una avventura che si sposta poi anche sul filone sportivo e storico, le due anime della grande famiglia biancoceleste”

Ha sempre vissuto il ruolo di Presidente più come un sogno o come una responsabilità?
“Sicuramente prevale la responsabilità. Essere presidente generale della Lazio è sempre stato un grande onore: da un lato rende giustizia ad una persona che ha dato la sua vita a questa causa come pochi in 115 anni, ma dall’altro mi sento un signor nessuno. Sono stato segretario generale per vent'anni: I miei presidenti furono Sandulli, un magistrato, Previti, un ministro della difesa e poi Nostini, la figura più luminosa dello sport italiano. Essere successore di questi profili qualche imbarazzo me lo crea. Nel primo anno della mia attività ho conosciuto anche il generale Vaccaro, che nell’ultimo anno della sua vita ancora si batteva per la Lazio"

"Nell'armonia anche le piccole cose crescono, nel contrasto anche le più grandi svaniscono". E' il motto della Polisportiva, cosa significa per lei?
"Questo pensiero di Sallustio (autore romano ndr) è per noi un impegno permanente, non va dimenticato neanche per un attimo e va corredato ad un altro concetto: “Non mettere in essere mai situazioni, neanche le più marginali, che possano anche in un solo momento far godere un romanista”. Loro hanno un Dna calcistico, noi sportivo. La Roma ha sempre sofferto terribilmente questa differenza"

Dal Centro Studi 9 gennaio Millenovecento a Laziowiki, perché per la lazio è così importante, più di altri club, conservare la propria memoria storica?
"Noi siamo gli unici al mondo ad avere il culto del proprio compleanno e ogni 9 gennaio ricordiamo sempre che siamo un pezzo della storia di Roma. 10 mila ragazzi e ragazze, altrettante famiglie, più tutti i tifosi del calcio. Con la Lazio hai uno spaccato della società romana e regionale, dalla cultura alla cucina, passando per l'arte, la musica e tanti elementi. E' importante la storia perché viviamo da sempre oltre il limite sportivo"

A che punto è il museo storico?
"I tempi non ci aiutano. Le facce della medaglia sono queste: ogni giorno viene fornito del materiale e il museo si arricchisce, ma oggi le istituzioni, giustamente, hanno altro a cui pensare. Qualche anno fa un’idea di questo tipo avrebbe avuto risposte concrete da parte degli enti. Ecco se dovessi fondare delle critiche le baserei più su ciò che poteva essere e non è stato"

16 titoli mondiali, più di 500 nazionali e 1000 minori e giovanili. Qual è il prossimo obiettivo della Lazio?
"C'è un unico obiettivo per la nostra Lazio ed è l’eternità. Sapere che la lazio ci sarà quando non ci sarò e non ci saremo tutti noi. Conservare questo valore per cui la lazio va avanti senza Chinaglia, Piola, Zenobi, Cragnotti e gli altri grandi personaggi che l'hanno amata"

Capitolo Scudetto 14-15. Oltre la petizione, tante iniziative. La Lazio calcio si muoverà concretamente?
"Secondo me il problema deve travalicare i confini della Lazio calcio, deve arrivare alla Federcalcio, al Coni e anche al Governo. Questo è un titolo da attribuire ex equo, senza dubbio. La storia della Lazio lo meriterebbe, per il sacrificio di più di 30 ragazzi che sono partiti per la guerra e non sono tornati. Tra poco verrà pubblicato il volume "Dal Tevere al Piave", un passaporto morale del diritto della Lazio di avere quello scudetto un documento fondamentale da far recapitare a Tavecchio, Renzi, Malagò e Del Rio"

Passiamo all'attualità. Cosa sta succedendo alla Lazio di Pioli?
"Gli intendimenti della Lazio calcio appaiono al momento poco comprensibili: se si sta perseguendo una politica per mantenere la società in un ambito di prima metà della classifica o se si sta tentando, in un ipotetico Gp di Formula 1, di lottare per la pole position o per una delle prime 3 file. A volte poi a questa corsa partecipano 8-9 società, altre volte solo 4-5. Io mi auguro di vedere la Lazio più in alto possibile, ma bisogna vedere il numero dei competitor"

Che cos’è lo sport per Antonio Buccioni?
"È una componente irrinunciabile e imprescindibile della natura umana. Un uomo senza sport è mutilato all’origine. Si può fare in tanti modi: diventano campione del mondo, in un campetto di periferia, anche come accompagnatori o dirigenti. Ma è una componente indispensabile per la vita dell'uomo"

Giorgio Marota
TWITTER: @GiorgioMarota

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