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Caos tamponi, scontro sulle Asl: dubbi su chi doveva avvisarle. Per la Lazio toccava al laboratorio di Avellino

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CAOS TAMPONI LAZIO – Le indagini sul caos dei tamponi scoppiato in casa Lazio sono arrivate ad un punto di stallo. I filoni d’inchiesta sui quali si sta muovendo la Procura sono due. Da un lato c’è il lavoro della sede di Avellino, che studia la credibilità dei tamponi effettuati dal club. Dall’altro la Procura federale si concentra, invece, su eventuali violazioni del protocollo soprattutto in termini di mancato isolamento e assenza di condivisione con la Asl dei casi di positività.

Caos tamponi, rimpallo di responsabilità tra la Lazio e Futura Diagnostica

Lo scontro si sarebbe acceso proprio su quest’ultimo punto. Come riporta La Gazzetta dello Sport, ci sono dubbi su chi, tra il laboratorio di Avellino e la Lazio, avrebbe dovuto avvisare l’Asl della positività di alcuni giocatori. Per il club biancoceleste spettava a Futura Diagnostica che, sempre secondo la Lazio, avrebbe svolto i suoi doveri. Di diverso avviso il centro analisi di Massimiliano Taccone: “Io ho l’obbligo di mandare i referti dei tamponi ai medici e alla segreteria della squadra. Poi il medico, a seconda dei positivi o negativi, applica i protocolli”. Un rimpallo di responsabilità. Quel che è certo è che l’Asl va avvisata ed ora la Procura federale continua le sue indagini. La Lazio potrebbe essere coinvolta anche solo per responsabilità oggettiva, pagando per aver indicato un terzo che poi ha commesso l’illecito.

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