Crollo atletico e infortuni: le cause della flessione della Lazio e Baroni sotto esame

Crollo atletico, infortunio degli uomini chiave, mercato invernale che non ha impattato come si pensava: queste sono solo alcune delle cause alla base della flessione della Lazio di Baroni. L’analisi che fa la Gazzetta dello Sport.

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Origine e causa della flessione della Lazio di Baroni

La Lazio non è più un meccanismo oliato come nei primi 4 mesi di stagione e mister Baroni da un po’ di tempo fa fatica a far girare la squadra. Le cause alla base di questa flessione possono essere tante: dal crollo atletico della squadra, agli infortuni degli uomini chiave nell’ultimo periodo fino ad arrivare a un mercato invernale che non ha impattato per come si pensava all’inizio. La formazione biancoceleste, evidentemente, ha super-performato nei primi mesi di stagione per poi patire un brusco e repentino calo fisico.

La situazione poi però è deflagrata a causa degli infortuni che hanno ridotto all’osso le possibilità di Baroni di fare turnover. Anche il mercato invernale, almeno fino a questo momento, non ha impattato nella maniera sperata. Lo stop di Vecino per tre mesi, Tavares fuori a più riprese per arrivare a Castellanos poi – out per un mese – dopo essere rientrato di nuovo uno stop di trenta giorni.

Possibili rimedi

Possono arrivare proprio dal rientro di questi giocatori così fondamentali per la Lazio. Sia Tavares che Castellanos sono imprescindibili per il gioco di Baroni e sono prossimi al rientro. Nuno e il Taty, a patto che stiano bene fisicamente, fanno ritrovare alla squadra gioco e fantasia, facendo quasi sempre giocate decisive.

Da loro Baroni si aspetta la scintilla decisiva per ripartire. Perché il tecnico, e lo ha ripetuto a più riprese, è convinto che la flessioni derivi più da problemi psicologici che non fisici. Da domenica 6 aprile, con l’Atalanta, inizia un ciclo di partite terribili che la Lazio non può permettersi di fallire.

Baroni sotto esame

Marco Baroni è finito sotto esame, la Lazio non risponde più alle sollecitazioni del tecnico come a inizio stagione e il rendimento in campo parla chiaro. I biancocelesti erano partiti con ambizioni di sesto posto ma il crollo di Milan e Juventus ha cambiato gli scenari, rendendo la corsa Champions un obiettivo alla portata ed è per questo che la società si aspettava di più. Secondo quanto riportato dal Messaggero, al tecnico vengono contestate diverse scelte: la Lazio sembra ormai prevedibile, ancorata al 4-2-3-1, oltre ai casi Pellegrini, Provedel-Mandas e l’esclusione di alcuni nuovi acquisti, che fanno pensare a qualche malumore interno.

La società ha sempre elogiato il lavoro del tecnico, sia in pubblico che nel privato, ma ora si entra nella fase decisiva della stagione: tra Atalanta, doppia sfida con il Bodø/Glimt e derby, la stagione e quindi anche il futuro del tecnico si deciderà in pochi giorni. Il tecnico si trova a un bivio: o rilancia la Lazio o rischia di pagare il prezzo del crollo.

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