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Coronavirus, Verna: “Uefa e Figc si mettessero d’accordo. La Lazio non ha commesso errori”

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CORONAVIRUS VERNA UEFA FIGC LAZIO – Continua a far discutere la situazione legata ai risultati contrastanti dei tamponi in casa Lazio. Infatti, per la Uefa, alcuni giocatori che per la Figc sono negativi risultano invece positivi. In merito alla situazione, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio il professor Roberto Verna, presidente della World Association of Societies of Pathology and Laboratory Medicine. Ecco le sue dichiarazioni.

Verna sui tamponi

“La Uefa e la Figc si dovrebbero mettere d’accordo. Ma se si mettono d’accordo gli organismi non tecnici, i risultati possono essere sbagliati. Sarebbe quindi il caso di fare un discorso con degli esperti. Il test molecolare è la ricerca dell’acido nucleico virale, che viene poi amplificato in laboratorio per renderlo quantitativamente visibile. Può essere positivo con una carica virale diversa, e anche diversamente infettante. Il test antigenico invece è un sistema per rivelare degli antigeni sulla capsula del virus. Siccome è un test meno sensibile, che rileva una carica virale solo se questa è abbastanza alta, questo dal livello clinico è più importante, perché può rivelare la sua infettività. Quando si fanno queste amplificazioni, basta una piccola svista che si amplifica un altro aspetto, così un soggetto può risultare positivo perché è stata replicata una cosa che non è un virus. Nel caso del Covid-19 ci sono tre geni che danno origine a tre proteine diverse nella capsula. E di queste, una sembrerebbe non corrispondente all’infettività, che risulta positiva alla Uefa“.

La situazione tamponi legata alla Lazio

“La Lazio non ha sbagliato, ma dipende tutto da chi decide, che deve stabilire la positività o meno. La Uefa si rifà a una specifica interpretazione, mentre in Italia si dice che non è positivo per un altro parametro. Organizzazioni calcistiche vogliono fare un protocollo su una cosa che di fatto non ha una valenza chiara. E’ stato detto che chi ha sangue gruppo 0 positivo è meno soggetto al virus, chi ha Gruppo A è più soggetto, ma non c’è un’evidenza generale”.

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