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Cuori granata e aquile che volano: i migliori settori giovanili in Italia

PRIMAVERA LAZIO – Il club più vincente sfida quello che ha fatto meglio negli ultimi anni…

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SUPERCOPPA PRIMAVERA – Da una parte il Torino campione d’Italia, dall’altra la Lazio, vincitrice di una storica coppa Italia nel derby contro la Roma. Sotto la Mole si giocherà una Supercoppa che per molti sembrerà un replay del match che a metà giugno assegnò il Tricolore. Ancora una volta un trofeo per due, con la voglia granata di continuare a vincere e l’ambizione biancoceleste di soverchiare nuovamente le gerarchie del pallone. A Chiavari regnò l’equilibrio, oltre i supplementari e solamente 11 metri divisero la Lazio di Inzaghi dal trionfo, che invece andò ai piemontesi allenati da Longo dopo i calci di rigore.

STORIE E CAMPIONI – Da quel giorno è tornato a battere forte il cuore granata, aggiungendo un’altra perla alla storia del club più vincente del calcio giovanile italiano. Il palmares del Toro parla sa sé: 9 scudetti e 7 coppe Italia, record assoluto in entrambe le competizioni. Ma quello conquistato da Morra e compagni era un titolo atteso da ventitré lunghi anni, da quel lontano, quasi sbiadito dal tempo, campionato Primavera 91′-92′. Nel frattempo, in questo arco di tempo, la Lazio ha portato a casa due scudetti, due coppe Italia e 1 Supercoppa. Un bottino niente male per una società che negli ultimi 4 anni ha giocato 3 volte la finale scudetto, vincendo però solamente una edizione, quella 2012-13. Il gruppo di Bollini e Inzaghi si è tolto parecchie soddisfazioni anche in Coppa Italia e in Supercoppa, rilanciando così un ambiente legato da sempre al culto dei propri giovani. Da D’Amico a Manfredonia, passando per Agostinelli, Giordano, Di Canio, Nesta, Di Vaio e tanti altri. Tra Tor di Quinto e Formello sono esplosi tanti giovani campioni, protagonisti della Lazio e del calcio italiano, in un filo conduttore che arriva ai giorni nostri nelle persone di Cataldi, Keita, Crecco, Tounkara e Guerrieri. 700 chilometri più a nord, sul mitico campo Filadelfia, hanno corso invece calciatori del calibro di Ferrini, Cravero, Dossena, Zaccarelli, Lentini, Quagliarella e Christian Vieri solo per citarne alcuni. E proprio il Bobo nazionale, ex Lazio, fu uno dei protagonisti dell’ultimo titolo conquistato dal Toro prima di quello targato mister Longo, grazie ad una storica tripletta nella finale 1991-92′ contro la Reggina.

PERCORSI AFFINI – Da lì in poi una crisi di risultati risolta nel 2005 con la sterzata imposta dal presidente Cairo. Con un obiettivo: rilanciare quel senso di appartenenza stoico, battagliero e vincente che da sempre caratterizza “il cuore granata”. Il tutto guidato dalla sapiente regia prima della coppia Benedetti-Comi, poi con l’esperienza di Massimo Bava: uno che il calcio giovanile piemontese lo conosce come le proprie tasche. Mister Longo è una sua scoperta “È cresciuto al Filadelfia – affermava Bava – e saprà fare entrare il Toro nei ragazzi”, promettendo poi risultati in 3 anni. Era il 2012 e 3 stagioni dopo Zaccagno, Proia, Mantovani, Debeljuh, Morra e compagni hanno vinto lo Scudetto. Un percorso simile ha portato in alto la Lazio, attualmente prima in Italia nel ranking Primavera. Bollini e Inzaghi in panchina, ma prima di loro Sesena, poi nei quadri dirigenziali l’esperienza del generale Coletta, padre putativo di tanti giovani campioni biancocelesti e negli ultimi anni l’apporto del direttore sportivo Tare. Con l’aggiunta, da un anno e mezzo a questa parte, di Joop Lensen, mago del calcio olandese ingaggiato a Formello per creare una nuova mentalità che parta dai più piccoli per arrivare ai grandi. La Lazio lo ha capito da tempo, il settore giovanile è il futuro della società e il lago in cui la pesca non delude mai. Il Torino, con lo Scudetto ha realizzato un progetto che parte da lontano e non vuole certo fermarsi qui. Sul sito granata si legge chiaramente “Il Settore Giovanile è un patrimonio indispensabile per il Torino FC”, mentre la Lazio lavora concretamente alla costruzione dell’Academy, come vi abbiamo riportato in un nostro approfondimento. Non c’è da meravigliarsi quindi se a giocarsi la supremazia del calcio giovanile italiano saranno proprio questi due club.

Giorgio Marota
@GiorgioMarota

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