D'Angelo: "L'immagine della Lazio va difesa, tuteliamo la parte sana della tifoseria"

Pubblicato 
mercoledì, 23/10/2019
Di
Redazione Lazionews.eu
Tempo di lettura: 2 minuti

D'ANGELO LAZIO - Nicolò D'Angelo, security manager della Lazio, partirà insieme alla squadra per la trasferta di Glasgow. L'ex vice capo della Polizia e Questore di Roma ha una missione importante, risollevare l'immagine della Lazio ed eliminare i razzisti dalla tifoseria biancoceleste, evitando così di incorrere in sanzioni da parte dell'UEFA in futuro. A tal proposito, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport proprio su questi temi.

L'immagine

"Difendere l’immagine della Lazio all’estero? Conta moltissimo. In campo internazionale, una società importante come la Lazio deve fare la sua parte, dando quel senso di garanzia, di affidabilità e di credibilità calcistica. L’immagine per una società di calcio è tutto. Anche perché abbiamo avuto prove significative nell’ultimo periodo. Quando ci si comporta male all’interno di una curva, l’Uefa è severa. Di fatto la società viene colpita e ne paga le conseguenze, viene colpita tutta la tifoseria sana e che non ha alcuna colpa. Siamo per la difesa dei valori dello sport, abbiamo mandato messaggi chiari e inequivocabili".

Lazio Rennes

"Presenteremo un ricorso che vuole essere costruttivo. Vogliamo dimostrare come la società in questo percorso abbia svolto una parte attiva nella difesa dei valori e collaborato con le forze dell’ordine allo scopo di identificare chi ci porta discredito anche a livello internazionale. Codice etico? Sarà inibito l’ingresso allo stadio per comportamenti antisociali e censurabili. E’ una misura parallela al Daspo. Il codice etico vuole dimostrare che la società non ha collusioni con la parte della tifoseria violenza, ma si pone in maniera marcata da un’altra parte, ovvero dalla parte della legalità".

La tecnologia

"La tecnologia oggi è sinceramente di grande aiuto. Ricordo da ex Questore di Roma di aver portato avanti una grossa battaglia per la legalità all'interno dello stadio. Siamo stati tra i primi a portare i tornelli biometrici, abbiamo potenziato il servizio di video-sorveglianza. La tecnologia ha fatto grandi passi avanti e può offrire gli strumenti necessari per contrastare questi fenomeni. Possiamo fare ancora di più. Abbiamo tutto l'interesse a individuare quei personaggi che si comportano in questa maniera. Dobbiamo proseguire sulla strada tecnologica per individuare e cogliere i soggetti responsabili".

Barriere

"La situazione stava scappando di mano, ogni domenica una battaglia non giustificata. L’attacco alle forze dell’ordine era continuo, era difficile e complesso individuare un soggetto all’interno della curva seduto al suo posto, perché spesso si cambiavano i posti volutamente. Ritenevo le barriere una misura necessaria, ogni domenica era uno scempio tra bomboniere e fumogeni, uno spettacolo indecoroso che trasmetteva insicurezza costante agli spettatori. Quella misura è servita per disciplinare dal punto di vista comportamentale, garantire le uscite d’emergenza, l’agibilità all’interno della curva ed il rispetto delle regole".

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