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INTERVISTE

Delio Rossi: “Tudor alla Juventus? Sicuramente è caduto un mondo, non me l’aspettavo”

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Delio Rossi in panchina

L’ex allenatore della Lazio Delio Rossi ha rilasciato una lunga intervista a Radiosei: ha parlato della Nazionale italiana, ma anche di Igor Tudor alla Juventus. Ecco le sue parole.

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Le parole di Delio Rossi nell’ intervista sulla Nazionale e su Tudor

“Nel primo tempo tra Italia e Germania ho visto una differenza abissale, c’era una squadra in balia dell’altra. Poi nella ripresa c’è stata un’altra nazionale, ma forse era quel secondo tempo è stato anche il frutto della gara chiusa nei primi 45′. Ho visto un’Italia molto in difficoltà, non riusciva ad uscire da dietro, forse avrebbe dovuto saltare il centrocampo con la rimessa del portiere. Troppa differenza tra le due squadre. Kean? Non mi aspettavo questo suo miglioramento, è diventato decisivo. E’ completamente un altro giocatore, un centrocampo importante che unisce capacità tecniche a quelle fisiche. A livello internazionale devi avere una cilindrata importante, mi devo ricredere su di lui”.

Delio Rossi su Tudor alla Juventus

“Tudor alla Juventus? Sicuramente è caduto un mondo. La Juventus non è un club abituato a fare questi cambi in corsa. Non me l’aspettavo. Tudor, come tutti i tecnici che subentrano, nel breve periodo inciderà. Era palese che la squadra facesse fatica a fare quello che chiedeva Motta. Mancava spirito ed impeto, tutte caratteristiche che hanno sempre caratterizzato questa squadra. Quando c’è una sostituzione di un tecnico, la sconfitta è di chi l’ha scelto, di proprietà e direttore sportivo. In questi casi la prima cosa che dovrebbe fare un Ds è dimettersi”.

Delio Rossi sugli esoneri

“Un sola volta nella mia carriera mi è capitato che venissi esonerato a causa della volontà dei calciatori. Erano i giocatori più importanti, era una squadra nella stagione precedente retrocessa. Gli chiedevo alcune cose e loro l’hanno vissuta come se gli volessi far pagare gli errori fatti con un altro allenatore. Per di più pensavano di essere di categoria superiore. Non erano grandi calciatori, avevano fatto bene perché ben allenati e schierati da Zeman. Dopo il mio esonero, guarda coso, poi hanno fatto meglio. Baroni in discussione? Non credo che ci fosse necessità di mettere pubblicamente in discussione il tecnico. Lui ne uscirà ancora più motivato, ma se c’è qualcosa che non convince si dovrebbe parlare con il tecnico in separata sede. Anche perché lui è un allenatore che non vende fumo, lavora ed ha fatto bene”.

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