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Le PAGELLE della Lazio nello 0-1 a Empoli

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Dia esulta a Empoli

Empoli Lazio è finita 0-1 e i biancocelesti hanno ottenuto, forse non giocando benissimo, una vittoria importantissima in chiave coppe europee: ecco le pagelle della squadra di mister Baroni, con i voti della redazione di Lazionews.eu.

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I voti della Lazio contro l’ Empoli nelle pagelle di Lazionews.eu

  • Christos MANDAS, 6 – Superlativo sulle palle in aria, ottimo nel dare sicurezza al reparto. Mantiene la porta inviolata e, soprattutto, dà continuamente l’impressione di dominare in area. ATTENTO.
  • Elseid HYSAJ, 5 – Un assist splendido sembrava avere indirizzato la sua partita verso una prestazione da ricordare, l’assurda espulsione a 15 minuti dalla fine va a posizionarla tra quelle da dimenticare. Non si può, a questi livelli, farsi espellere così. INGENUO.
  • Samuel GIGOT, 6.5 – Scelto al posto del più educato Mario Gila, fa il suo lavoro al meglio. Non disdegna calciare via la palla in caso di pericolo, come si faceva in un calcio, antico e che si gioca raramente al giorno d’oggi, ma tremendamente efficace. Ai tempi come nel presente. PRATICO.
  • Allessio ROMAGNOLI, 6.5 – La presenza, al suo fianco, di un ruvido Gigot, meno improntato a sganciarsi verso l’attacco, lo aiuta a giocare una partita di gestione, senza alcuna sbavatura. Appare come il leader della difesa biancoceleste, difficile pensarla senza di lui: ci auguriamo che possa restare a Formello. SOLIDO.
  • Luca PELLEGRINI, 6 – Gioca una partita delle sue, con qualche cross interessante scodellato a centro area. Troppo belligerante a metà campo, serve abbassare la dose di agonismo. NERVOSO.
    • Mario GILA, 6 – Chiamato in causa per coprire la fasica nei minuti finali, convulsi, in cui prendere gol sarebbe stata una disgrazia, si applica bene. Difende con ordine e mette qualche pallone interessante in area.
  • Matteo GUENDOUZI, 6.5 – Molto più più attivo rispetto alla prestazione contro il Parma, gioca in modo ordinato e propositivo. Con l’aiuto di Marusic sfiora il gol, rendendosi pericoloso. MASTINO.
  • Nicolò ROVELLA, 5 – Troppi palloni giocati senza precisione, troppi errori. Bravo a fare ammonire Colombo ma, forse preoccupato da un giallo che gli costerebbe la Juve, non gioca certamente la migliore delle sue partite. DISTRATTO.
    • Oliver PROVSTGAARD, 6.5 – Entrando negli ultimi 15 minuti, sarebbe da SV. Lo premiamo perché, esordiente con la maglia della Lazio, dimostra freddezza e voglia di sacrificio. Chiedere alla sua fronte per conferma.
  • Adam MARUSIC, 6 – Viene scelto in un ruolo che, per quanto quest’anno sia in stato di grazia in fase offensiva, non è certo il suo. Benino nel primo tempo, dove allarga la squadra e cerca di favorire gli inserimenti dei compagni. APPLICATO.
    • Gustav ISAKSEN, 6.5 – Entra per dare qualità alla fascia e riesce a mettere in apprensione costante il suo avversario diretto.
  • Boulaye DIA, 7 – Pronti via e sblocca la partita. Rispetto ad altre uscite, oggi, dopo aver controllato, è freddissimo a superare il portiere avversario. Niente di clamoroso nel resto della partita, ma mette a segno una rete troppo importante. DECISIVO.
    • Matias VECINO, 5.5 – Entra, con l’Empoli in inferiorità, per mettere fisico e ordine al centrocampo. Non si ricorderà la sua prestazione se non per il fallo tattico che blocca una ripartenza.
  • Mattia ZACCAGNI, 5 – Continua il suo periodo da “desaparecido”. Manca dello spunto che l’aveva reso imprendibile lo scorso anno e, parzialmente nel corso della prima parte della stagione. Deve ritrovare velocità, sicurezza ed efficacia. IMPALPABILE.
    • PEDRO Rodriguez, 6 – Va vicino alla rete, senza strafare. Non ha l’impatto avuto contro il Parma, ma fare ogni volta una prestazione del genere è oggettivamente impossibile.
  • Valentin CASTELLANOS, 6.5 – Solo il lancio per Hysaj vale il voto. Come in molte altre uscite, il suo lavoro è spesso più fuori dall’area che dentro i 16 metri. Quando può addomesticare un pallone, lo fa e prova a costruirsi occasioni. Non sempre limpide. FULCRO DEL GIOCO.

Mister Marco BARONI, 6 – La sua Lazio va in vantaggio dopo pochissimi secondi, poi fa di tutto per complicarsi la vita. Non che sia necessariamente colpa dell’allenatore, ma qualcosa in più per rischiare di meno andrebbe fatto.

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Martino Cardani

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