ESCLUSIVA LN Damiano Er Faina: “Immobile è scosso, ma carico. In casa Lazio è stato fatto un patto”

INTERVISTA ESCLUSIVA DAMIANO ER FAINA LAZIO – La lazialità è uno stile di vita che rende i tifosi biancocelesti unici per storia, tradizione, passione. Le alterne vicissitudini con le quali si caratterizza il gioco del calcio non scalfiscono i cuori di un popolo abituato a sognare grandi traguardi, ma anche a sopravvivere a rovinose cadute. La stagione in corso sembra riassumere in pochi mesi la storia centenaria della Lazio. Vittorie entusiasmanti alternate a sconfitte inaspettate. Ma il campionato non è finito, e questo è il momento di stringere i denti. E ripartire. E’ questo il pensiero che fa suo anche Damiano Coccia, detto Er Faina. Il noto youtuber ha raccontato in esclusiva ai microfoni di Lazionews.eu la sua lazialità, confidando alcuni sogni per il futuro prossimo della squadra di Inzaghi. Queste le considerazioni di Damiano Er Faina sulla Lazio.

La Lazialità di Damiano Er Faina

“Da buon tifoso della Lazio, l’amore per questi colori viene dalla mia famiglia. Da nonno a padre, da padre in figlio. Abbiamo una storia ultracentenaria. Mio nonno, nato nel 1914, non poteva che tifare l’unica squadra di Roma a quei tempi già presente. L’unica giallorossa in famiglia è mia sorella. Quando era piccola andava allo stadio con lo zio, papà ne soffriva come un matto. Poi sono nato io e con me la storia è cambiata. Ogni domenica eravamo allo stadio. Vivo la lazialità con spensieratezza, sono spesso in Tribuna Monte Mario. Non vedo l’ora di poter tornare a tifare la Lazio sugli spalti”.

Il rapporto con i tifosi della Lazio e della Roma

“Tra i personaggi pubblici spesso si registra molta difficoltà a dichiarare la propria fede calcistica. Per esempio non sapevo che Paolo Genovese fosse laziale. L’ho sempre stimato come regista, conosco a memoria tutti i suoi film. E’ un grande lavoratore, venire a conoscenza della sua fede biancoceleste è stata una grande scoperta. Io sono laziale, ma i miei due migliori amici sono sfegatati romanisti. Già quando ero piccolo, a scuola, su una classe di 25 compagni, 23 erano giallorossi. L’essere laziale ha sempre rappresentato per me il distacco dalla massa. Ho un bellissimo rapporto con i tifosi della Roma. Lo sfottò c’è, ma deve rimanere sempre nel rispetto delle persone. Il derby è la cosa più bella del mondo, è un’emozione unica che nessuna partita o finale potrà mai regalarmi. La rivalità resta, ma ho grande rispetto del mio primo nemico in campo”.

La Lazio post lockdown: cosa è cambiato?

“Tutti i laziali hanno creduto allo scudetto, o per lo meno ci hanno sperato. Poi, però, hanno dovuto fare i conti con la realtà e con una medaglia a due facce: la Lazio pre e post Covid-19. Se la pandemia non fosse arrivata, dubito che la Juventus avrebbe avuto vita così facile. Ma anche l’Atalanta e l’Inter: vederle punto a punto con noi è una situazione che non si sarebbe mai verificata con la continuità del campionato. Tutti avevamo voglia di Serie A e di calcio giocato, ma l’80% di una partita lo fanno i tifosi. Ora con gli stadi vuoti viene a mancare una buona fetta dello spettacolo. Sognare lo scudetto era bello, ma ogni tifoso della Lazio era consapevole delle problematiche della squadra. Una rosa corta, non avere seconde linee della stessa qualità dei titolari: sono tutti elementi che stanno pesando. Ad oggi è stata persa anche la cattiveria agonistica, un po’ di amaro resta”.

L’obiettivo della Lazio per Damiano Er Faina

“Tutti ci temevano, adesso la paura di tornare a vedere la Lazio che nel finale rovina tutto è grande. Spero che la squadra si rialzi e faccia presto i punti che mancano per blindare la qualificazione in Champions. Non dobbiamo guardare agli altri, il mio sogno è arrivare sopra Inter ed Atalanta, ma la vedo dura. Prima del lockdown ho pensato davvero che la Lazio potesse vincere lo scudetto, anche perché la Juventus non era così arrembante”.

Damiano Er Faina su Ciro Immobile

“Ho un grande rapporto con Ciro, che va al di là del calcio. Sta vivendo un periodo difficile, ma non sono un tipo da consigli. E’ più Immobile che di solito ne fornisce a me. E’ scosso, non si può negare. Vuole solo il bene della Lazio, è stato e tornerà presto ad essere l’ariete di questa squadra. E’ molto carico, sta soffrendo quanto noi tifosi l’andamento negativo della Lazio. E’ un ragazzo d’oro, vicino ha una famiglia stupenda. Gli attacchi dell’altro giorno non venivano dai laziali, quanto piuttosto da giocatori di Fantacalcio o scommettitori. E’ stata una cosa disarmante, non si può insultare un ragazzo per un gol sbagliato. Presto rivedremo il nostro Ciro, dobbiamo solo aspettare”.

I prossimi impegni della Lazio contro Udinese e Juventus

“Ho visto l’Udinese giocare malissimo contro la Sampdoria di Claudio Ranieri. I blucerchiati sono una squadra da serie cadetta. I bianconeri hanno poco da chiedere al campionato, oggi serve vincere. Non mi interessa come giochiamo stasera, se gli avversari prendono quattro pali, o il VAR annulla loro tre gol. Oggi servono solo i tre punti per il morale, tornare a Roma con una vittoria ti aiuterebbe poi a preparare al meglio la trasferta contro la Juventus. Mi bastano 4 punti nelle prossime due partite”.

Un sogno estivo per il mercato

“Da quello che so in casa Lazio è stato fatto un patto. Nessuno andrà via, vogliono tutti rimanere. A meno di offerte clamorose. Io sono affascinato dai giocatori dal grande nome. Mi piacerebbe che la Lazio prendesse un calciatore alla Klose, come potrebbe essere Ribery o Giroud. Un giocatore pronto ed esperto, per fare bene in Champions League. Magari insieme ad alcuni giovani interessanti, come Kumbulla. A me personalmente piace molto Franco Vazquez, alla Lazio darebbe molto”.

Intervista a cura di Marco Barbaliscia