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Rovella, che campione! Con Baroni la definitiva consacrazione

Nicolò Rovella è ormai diventato un protagonista assoluto del centrocampo della Lazio ma, più in generale, del calcio italiano. Con Baroni la definitiva consacrazione ad alti livelli e con Spalletti la chiamata in Nazionale. Il definitivo riconoscimento a un campione a cui doveva essere data solamente fiducia. Il ritratto che ne fa il Corriere dello Sport.
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La consacrazione di Rovella alla Lazio con Baroni
Nicolò Rovella viene dal settore giovanile dell’Alcione, con orgoglio la terza squadra di Milano. Oggi sono in Serie C gli “orange”, ma non possono godere di uno stadio tutto loro dove disputare le gare interne. Giocano a Sesto San Giovanni, poco fuori Milano. Proprio da qui, da un campo sintetico della periferia milanese, è decollata la carriera di Nicolò, consacratosi definitivamente con l’arrivo a Formello di Marco Baroni.
La crescita era già avvenuta con Maurizio Sarri, ma la fiducia acquisita con mister Baroni non c’era in precedenza. Prima di loro anni incompleti, l’esordio nel Genoa di Thiago Motta, il prestito al Monza e la cessione decisa dalla Juventus per questioni di bilancio. Spalletti se n’è innamorato calcisticamente al punto di farlo esordire a Novembre 2024 in Belgio e al punto di metterlo in concorrenza con Ricci, altro regista azzurro.
La svolta nella carriera di Rovella e l’esordio in Serie A
Era l’estate del 2015 quando decise di andare via dall’Accademia dell’Inter. Giancarlo Corbetta, all’epoca diesse e responsabile del settore giovanile dell’Alcione, portò Nicolò e altri suoi amici al campo Kennedy. Faceva 14 anni a dicembre, il talento era cristallino e la capacità di farsi ben volere in squadra altrettanto. Passò al Genoa, nonostante su di lui ci fossero anche Inter, Juventus e Cagliari. Andò al Grifone per un indennizzo di circa 50/60mila euro.
Il 21 dicembre del 2019 Thiago Motta, allora allenatore del Genoa, lo fa esordire in Serie A a San Siro, in un Inter Genoa 4-0. Da lì l’inizio di una scalata, lenta ma inesorabile. Tante tappe nel percorso, ma poi l’approdo alla Lazio che per Nicolò ha significato stabilità e consacrazione.
L’umiltà di Nicolò Rovella
Ha mantenuto rapporti con l’Alcione, la squadra che lo ha covato e lasciato crescere, tornando appena può. Quattro anni fa è stato anche sulle tribune del Kennedy per la partita decisiva per il passaggio dall’Eccellenza alla serie D. Oggi, il club che lo ha lanciato, punta in alto e, dalla C dove si trova ora, uno sguardo in cadetteria non manca di certo.
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