FACCIA A FACCIA | Emerson vs Azpilicueta

Pubblicato 
lunedì, 05/07/2021
Di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

FACCIA A FACCIA – Spiegava Reinhold Messner: “Cancellare ieri e domani e vivere solo il presente, l’essere in movimento in quell’attimo. Senza la nozione del tempo, come su un altro pianeta”. Nella lunga e tortuosa salita che porta alla gloria eterna non dissimili saranno i pensieri di Emerson Palmieri e Cesar Azpilicueta. Entrambi inaspettati protagonisti della semifinale che decreterà chi tra Italia e Spagna andrà a giocarsi la finale di Euro 2020.

Emerson, Londra e il destino

Che fantasia, il destino. Emerson Palmieri, dopo un Europeo all’ombra del lucente Spinazzola, giocherà da protagonista la semifinale contro la Spagna. Il tutto nella sua città, Londra, dove nella stagione appena conclusa ha raccolto più grigio che bianco, nonostante la vittoria della Champions League. Nato calcisticamente nel Santos, il classe ’94 si è ben presto trasferito nel Vecchio Continente, mettendosi in mostra con le maglie di Palermo e Roma. Fu Antonio Conte, quindi, rimanendo in tema destino, a portarlo al Chelsea. In ‘blue’ Emerson ha mostrato talento a corrente alternata. Non sempre, infatti, è venuto fuori il terzino sinistro dal mancino educato, bravo negli inserimenti offensivi e dotato di abilità tecniche assolutamente non comuni per un difensore. Ora, però, come precedentemente sottolineato, il passato non conta e così il futuro, ancora da scrivere: ci sarà solamente da vivere il presente. Un presente chiamato Italia – Spagna.

Azpilicueta, l’inossidabile forza dell’esperienza

Chi condivide con Emerson Palmieri maglia e spogliatoio nel club, ma non percorso pedatorio è Cesar Azpilicueta. Duttile, abile nell’uno contro e uno, e ottimo crossatore, il nativo di Pamplona è oramai una bandiera del Chelsea. Approdato alla corte di Roman Abramovich nel lontano 2012, lo spagnolo ha lustrato la personale bacheca di due Premier League, una FA Cup, una Coppa di Lega inglese, due Europa League e soprattutto una Champions League, vinta da capitano contro il Manchester City. Un palmares niente male per un giocatore che, dopo aver passato le due prime gare di Euro 2020 a guardare prima Carvajal e poi Marcos Llorente, si è preso a 32 anni la titolarità della corsia destra, dando stabilità a una Spagna partita in sordina ma arrivata fino in fondo. Certamente, anche grazie al numero 2.

Emerson vs Azpilicueta: scalare le gerarchie

“La montagna mi ha insegnato che dalla vetta non si va da nessuna parte, si può solo scendere” scrive Mauro Corona, noto alpinista. Ma la cima calcistica, per i due giocatori del Chelsea, è cosa diversa. Azpilicueta infatti, dopo aver scalato l’olimpo europeo con i ‘blues’ vestendo la fascia, ha preso per mano anche la nazionale iberica. Emerson invece, si campione d’Europa, ma con meno meriti del compagno, si trova quasi dal nulla costretto a sostituire quello che senza ombra di dubbio è stato finora il miglior giocatore italiano all’Europeo: Leonardo Spinazzola. Alpinisticamente parlando, si potrebbe fotografare la seguente situazione: lo spagnolo, già da qualche giorno sulla montagna continentale, si approssima ai campi più alti, mentre l’italiano si trova al momento sopra il campo base. Tuttavia, nulla sarà prestabilito. In montagna come nel calcio, situazioni, ambizioni, imprevedibilità e merito cambiano spesso le loro preferenze. E allora non resta che aspettare Italia - Spagna e vedere chi tra Emerson e Azpilicueta raggiungerà la vetta, la finale di Euro 2020.  

Daniele Izzo

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