Fabregas-Sarri: da compagni a rivali sei anni dopo

Sei mesi non sono molti, ma bastano per creare un legame forte. Così fu tra Maurizio Sarri e Cesc Fabregas al Chelsea. Ora, oltre sei anni dopo, si ritrovano da avversari: uno alla guida della Lazio, l’altro del Como. Una sfida che inevitabilmente richiama il rapporto tra maestro e allievo.

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Sarri, il passato in Blues

Il loro percorso a Londra iniziò con entusiasmo – esordisce la Gazzetta dello Sport – ma si concluse presto. Fabregas lasciò il club dopo sei mesi, non per screzi con Sarri, ma per una scelta tecnica. All’arrivo del tecnico toscano, lo spagnolo fu subito centrale nel progetto, ricambiando con grandi elogi. Tuttavia, con il tempo, Sarri affidò il centrocampo a Jorginho, relegando Fabregas a un ruolo secondario. Così, a gennaio, il giocatore accettò l’offerta del Monaco. Nonostante l’addio anticipato, la stima tra i due è rimasta intatta. «Sarri è una persona splendida – dichiarò Fabregas –. In quei mesi ho imparato tanto da lui, gli sarò sempre grato. È un uomo chiaro, con idee forti. E la sua impronta sulla Lazio si vede». Nessuna polemica, solo rispetto: oggi quelle lezioni accompagnano Fabregas nel suo percorso da tecnico in riva al lago.

Como-Lazio, due filosofie a confronto

Como e Lazio hanno progetti molto diversi, ma entrambi ruotano attorno ai rispettivi allenatori. Fabregas e Sarri utilizzano il 4-3-3, ma con stili differenti: possesso veloce per Sarri, verticalità e variabilità per Fabregas. “Non è uno scontro diretto – ha detto il tecnico del Como –. Loro hanno esperienza e una struttura consolidata, noi stiamo ancora costruendo”. Forse avrebbe preferito incontrare Sarri più avanti. E probabilmente anche Sarri sperava in un esordio meno complicato conclude la rosea.

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