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Lazio-Bologna, le ali fanno volare: Felipe Anderson sfida Krejci

FACCIA A FACCIA – I due esterni sono imprescindibili per gli schemi dei rispettivi tecnici…

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13/10

FACCIA A FACCIA – Quindici giorni dopo la vittoria di Udine la Lazio torna in campo. Domenica c’è il Bologna all’Olimpico, in una gara fondamentale per il cammino dei biancocelesti. Non sarà però facile superare la squadra di Donadoni, ricca di individualità importanti. Una su tutti: Krejci. È uno degli uomini imprescindibili del tecnico degli emiliani, così come lo è Felipe Anderson per Inzaghi. Entrambi vengono sempre schierati titolari dai rispettivi allenatori, che li hanno fatti partire dalla panchina soltanto una volta (Torino-Bologna e Milan-Lazio). Il brasiliano ha saltato anche la prima giornata contro l’Atalanta. Il motivo? Le Olimpiadi di Rio.

INTRIGO – Qual è il vero Felipe Anderson? Dove bisogna metterlo in campo? Può essere utile in un centrocampo a 5?. L’ex Santos porta con sè tanti interrogativi. Lui stesso ha provato a rispondere ad alcuni: “Io sono un attaccante, mi piace puntare l’uomo – ha spiegato in conferenza – ma sono contento anche se gioco difensore o terzino”. Meglio in un 4-3-3, dunque, che in un 3-5-2. Basta poco d’altronde per capirlo. L’altra questione irrisolta è quella sul suo vero valore. Tutti hanno sotto gli occhi le sue giocate nel primo anno di Pioli, tutti ricordano i suoi passi falsi nelle altre stagioni. Non deve più essere un interruttore che si accende ogni tanto. La Lazio ha bisogno di una luce costante in campo, un faro puntato verso l’Europa. L’obiettivo da raggiungere per la squadra.

RICORDI – Torniamo indietro nel tempo. È il 17 marzo scorso e all’Olimpico va in scena il ritorno degli ottavi di finale di Europa League tra Lazio e Sparta Praga. Al dodicesimo minuto gli ospiti realizzano il gol del raddoppio. Sul maxi schermo dello stadio appare il nome del marcatore: Ladislav Krejci. Duecentododici giorni dopo il destino dell’ala ceca si incrocia di nuovo con quello della squadra biancoceleste. Sette mesi fa l’esterno del Bologna trafisse Marchetti con sinistro chirurgico sul secondo palo. Sette mesi fa era un’altra Lazio. C’era Pioli in panchina, oggi Inzaghi. Lo spogliatoio non era unito come lo è adesso. C’era Bisevac vicino a Hoedt, mentre domenica ci sarà De Vrij. Dici niente. Con l’olandese il pacchetto difensivo è più sicuro ed affidabile. Bisogna evitare di lasciare spazio al temibile 24enne. Vietato subire un altro gol.

R.C

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