FIGC, Gravina: "Fermare tutto sarebbe un disastro, non voglio essere il becchino del calcio italiano"

Pubblicato 
lunedì, 20/04/2020
Di
Redazione Lazionews.eu
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FIGC GRAVINA CORONAVIRUS CALCIO - La settimana appena iniziata sarà decisiva per conoscere le sorti del campionato di Serie A. Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha espresso la sua posizione durante la trasmissione "Che Tempo Che Fa" su Rai 2.

Gravina: "Non voglio essere il becchino del calcio italiano"

"Fermarsi oggi sarebbe un disastro. Se il calcio non riparte ci sarebbe un pesante impatto negativo, sul settore ma anche sul Paese, visto che movimentiamo circa cinque miliardi. Io non ho mai preso in considerazione l'idea di fermarci, non posso prendermi questa responsabilità, che lascio al Governo. Non posso essere il becchino del calcio italiano. E' stato preparato un protocollo, ora andrà validato. Esso garantisce la negatività di un gruppo chiuso, non vedo quindi questo tipo di preoccupazione".

Serie A, posizioni discordanti sulla ripresa

"Ci sono due correnti di pensiero: una che propone di chiudere tutta l'attività legata allo sport e una, che porto avanti, che intende continuare. C'è una situazione di speranza, che l'Italia a giugno possa vivere un momento di sollievo, e poi situazioni oggettive che riguardano il problema dei probabili contenziosi in caso di stop che come sappiamo possono creare molti problemi al mondo del calcio. Non capisco questa resistenza a provare ad andare avanti, bisogna abbandonare le false retoriche. C'è una procedura protocollo inviata ai ministri che va validata. C'è un comitato tecnico scientifico, non non mi sembra che questo sia il problema per fermare un movimento come il nostro. Sul mondo amatoriale, va aperto un altro capitolo".

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