APPROFONDIMENTI
Gasperini e la Lazio, cordialissimi nemici: storia di una rivalità nata nel tempo

Gasperini e la Lazio, ancora una volta, almeno un’infinità di volte. I biancocelesti, domenica 6 aprile, faranno visita all’Atalanta e al Gewiss Stadium rinverdiranno la storia di una rivalità che è nata e cresciuta nel tempo. Scontri, polemiche, accese rivendicazioni ma anche attestati di stima, riconoscimenti reciproci dei rispettivi valori in quella che, usando categorie filosofiche aderenti alla vita e quindi al calcio, potremmo definire complementarità tra gli opposti. Ripercorriamo la storia di un dualismo che dura dal 2016.
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La rivalità tra Gasperini e la Lazio: in principio era il 2016
Dal suo arrivo a Bergamo, Gian Piero Gasperini ha sempre vissuto in modo particolare le partite con la Lazio. In principio era il 2016, e il battesimo in campionato del tecnico di Grugliasco sulla panchina nerazzurra avviene proprio contro i biancocelesti nella prima giornata della stagione 2016-17. L’incontro termina con un pirotecnico 3-4 in favore dei capitolini come antipasto di ciò che avrebbe detto il futuro; sulla panchina laziale, inoltre, sedeva proprio quel Simone Inzaghi pronto a diventare il suo più carissimo nemico.

Il ritorno all’Olimpico del gennaio 2017 – anche in questo caso vince la Lazio 2-1 – fa sorgere i primi veri dissapori tra Gasperini e la Lazio. Il tecnico dell’Atalanta viene espulso durante la sfida e ai microfoni del postpartita lamenta una mancanza di rispetto da parte del direttore di gara e una gestione compensativa in riferimento alla precedente espulsione di Simone Inzaghi.
La finale di Coppa Italia del 2019: si infuoca la rivalità
Un mix tra show ed equilibrio ha governato le varie sfide tra Atalanta e Lazio anche se il punto di rottura tra Gasperini e la società biancoceleste arriva con la finale di Coppa Italia del 2019. La rivalità si infuoca, il tocco di mano di Bastos in area non fischiato da Banti manda su tutte le furie l’allenatore dei bergamaschi. La Dea si gioca la storia, la posta in palio è altissima e le aspettative di un’intera città in bilico tra speranza e paura. Il sogno però si scontra con una realtà che premia la Lazio: 2-0 il finale e coppa che resta a Roma.

Gasperini nel postpartita è durissimo. Il tecnico di Grugliasco riconosce i meriti della Lazio – da qui quella complementarità tra gli opposti di cui all’inizio – ma denuncia con forza e decisione la gravità dell’errore commesso da Banti su fallo di mano di Bastos. Queste le sue parole: “L’errore sul fallo di braccio di Bastos è inaccettabile. Dalla panchina non mi ero accorto affatto di questo errore, i calciatori mi avevano detto qualcosa ma non l’avevo visto. Questo intervento rientra in una casistica molto chiara. È gravissimo, non capisco perché non l’abbiano rivisto al Var. Sarebbe stato secondo giallo e rigore”.
Inzaghi risponde a Gasperini: stagione 2019-2020
Finito qui? Manco per idea. Nella stagione 2019-2020 Lazio e Atalanta si sfidano all’Olimpico nel match valido per l’ottava giornata di campionato. La Dea parte fortissimo, una doppietta di Muriel e un gol del Papu Gomez stendono i biancocelesti 3-0 nel primo tempo. L’incontro sembra finito e il risultato consolidato, ma non è così. I padroni di casa riescono a rimettere in piedi una partita in apparenza chiusa col tabellino finale che recita 3-3.
Nel postpartita Gasperini e Inzaghi dannò il via a un valzer infuocato di polemiche e recriminazioni. L’allenatore dei nerazzurri parla di “rigori inesistenti” e di una Lazio che nel secondo tempo è stata “in qualche modo rilanciata”. Non si fa attendere la replica del tecnico dei biancocelesti il quale parla di “rigore netti” e di “dichiarazioni inaccettabili da parte di Gasperini”.

Non paghe, anche Lazio e Atalanta intervengono con due comunicati per difendere i rispettivi allenatori. I biancocelesti parlano di affermazioni di Gasperini che “non hanno alcuna giustificazione alla luce della piena e riconosciuta fondatezza dei rigori provocati dalla sua squadra” mentre la Dea, in piena difesa del suo tecnico, parla di “assenza di tesi fantasiose o strampalate, solo il diritto di commentare”.
Le polemiche sul mancato anticipo: febbraio 2020
L’Atalanta, sulla base dell’articolo 29 dello Statuto della Lega, chiede formalmente di anticipare al 6 marzo la gara di campionato con la Lazio, prevista per sabato 7, per avere come le altre di Champions un giorno di riposo in più in vista della gara di Valencia. Lotito è netto, dice no. La Lega, visto che l’accordo spetta per prassi ai due club, non interviene.
Gasperini, a quel punto, ironicamente dichiara: “Se vogliono giochiamo lunedì sera e andiamo a Valencia il martedì mattina…”. Percassi, patron della Dea, chiama Lotito e ne esce fuori una telefonata di fuoco. Insomma, non solo sul rettangolo verde; le polemiche tra Lazio e Gasperini hanno riguardato anche ambiti burocratici.
Tocca a Farris: storie tese anche nel gennaio 2021
La Lazio espugna il Gewiss Stadium 1-3 e quella con l’Atalanta si conferma una sfida infinita non solo in campo. Qualche giorno prima, il 27 gennaio 2021, la Dea aveva eliminato i capitolini nei quarti di finale di Coppa Italia. Quattro giorni dopo, il 31 gennaio 2021, la formazione allenata da Simone Inzaghi si prende la rivincita non senza qualche polemica.

Ai microfoni del postpartita Gasperini stuzzica gli avversari affermando che “il nervosismo non era sicuramente da parte nostra ma da parte loro. Loro hanno quasi sempre perso nelle ultime partite con noi e spesso arrivano dietro, c’era qualche scoria rimasta dalla Coppa Italia”; da qui, la risposta per le rime del vice di Simone Inzaghi, Massimiliano Farris: “Noi eravamo concentrati, non so se il loro nervosismo si riferisce all’aver perso la finale di Coppa Italia che sta in bella mostra a Formello. L’importante è che si chiuda in maniera civile”.
Il match di domenica 6 aprile: ultimo atto?
Nelle ultime stagioni il rapporto tra Gasperini e la Lazio si è fatto più disteso, le ruggini affievolite e gli spigoli smussati. Quella di domenica 6 aprile, però, potrebbe rappresentare l’ultimo atto di una rivalità che ha segnato gli ultimi anni della storia calcistica del nostro paese. Una rivalità nata e cresciuta nel tempo, che si è alimentata di polemiche e dissidi, non detti e accelerazioni dialettiche al fulmicotone.
Il dualismo si alimenta dell’altro, è un fenomeno relazionale e come tale riconosce l’avversario come interlocutore degno di considerazione e stima. Quello tra Gasperini e la Lazio è stato un dualismo che ha rispecchiato l’agonismo del campo e la lealtà dello sport. La polarità delle posizioni come principio di lotta e conciliazione, non più assolutismi ma unità distinte e distinguibili in una dialettica di confronto.
Non sappiamo se sarà l’ultimo atto, ma nell’attesa delle decisioni possiamo prendere in prestito lo Zarathustra per concludere degnamente il racconto di questo dualismo: “Era questa la vita? Va bene! Ancora una volta!”. Forse l’ultima, ma ancora una volta. Godiamoci lo spettacolo.
C.T.
@Riproduzione riservata – PUBBLICATO il 01/04/2025
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