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GAZZETTA DELLO SPORT. La LAZIO è senza ossigeno. Euroscherzo del Novara

Una sintesi dell’articolo de La Gazzetta Dello Sport. Tanti assenti, poco attacco: autogol di Diakite, Candreva rimedia, Mascara killer su punizione. E il 3° posto è a rischio…

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GAZZETTA DELLO SPORT. La LAZIO è senza ossigeno. Euroscherzo del Novara

Una sintesi dell’articolo de La Gazzetta Dello Sport. Tanti assenti, poco attacco: autogol di Diakite, Candreva rimedia, Mascara killer su punizione. E il 3° posto è a rischio…

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La Lazio da trasferta non c’è più, sparita, e lontana dall’Olimpico continua a sperperare il tesoretto Champions accumulato in tempi che sembrano lontanissimi, tanto più da quando si è bucato il salvagente Klose. La fatica le ha presentato il conto proprio nel giorno in cui sperava potesse bastare anche andare con il motore al minimo, visto il serbatoio in riserva, per continuare a guardare con buon margine di sicurezza le rivali nella corsa al 3° posto. Capita così, non casualmente, che il Novara torni a vincere dopo cinque gare di astinenza e due sconfitte consecutive, nonostante il 13° gol incassato di testa (Candreva). E capita, altrettanto non casualmente, che la Lazio allunghi la striscia di scivoloni in trasferta (sei sconfitte nelle ultime sette, quattro consecutive): proporzionale alla latitanza dei suoi attaccanti e al numero degli assenti. Ieri Reja ha ritrovato Mauri e Kozak, ma aveva perso nel frattempo Hernanes (stirato) e Gonzalez (in permesso in Uruguay) e alla fine ha dovuto rinunciare anche a Matuzalem, lasciato in panchina dopo test in extremis non tranquillizzante. Ridisegnare la squadra con Mauri trequartista alle spalle di Rocchi (500 gare di campionato, ma il suo digiuno-gol è lungo ormai quasi tre mesi) e Kozak non ha portato novità sostanziali nell’efficacia in attacco: la Lazio è orfana di un gol di una sua punta da fine febbraio (Klose, guarda caso). Lazio fin troppo compassata, oltre che nervosa (quattro ammoniti), disorientata, lasciata senza punti di riferimento da Tesser: Rigoni, interno sinistro solo in partenza, ha avuto buon gioco a sovrapporsi a Mazzarani nel lavoro ai fianchi della difesa biancoceleste, per di più tradita da uno svarione di Diakite. Il rimedio di Candreva appena 2′ dopo aveva dato un po’ di coraggio, ma mai certezze, dopo un paio di chance firmate Mauri e Alfaro, la Lazio ha finito per capitolare quando quel 4-3-1-2 di Tesser è diventato 4-3-2-1: con Radovanovic che ha sdoganato Rigoni, libero di andare a sbizzarrirsi dalle parti di Mascara, il cui piede letale ha fatto il resto su punizione. Ora la Lazio deve dare più di un’occhiata alle sue spalle, tanto per aggiungere un po’ d’ansia allo «spareggio» di domenica con l’Udinese.

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