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Insegno: “Lo spogliatoio sembra disunito… Anderson? E’ fantastico, deve solo tornare a divertirsi”

NOTIZIE LAZIO – L’attore e comico laziale aggiunge: “La Lazio deve avere consapevolezza nelle proprie qualità”…

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NOTIZIE LAZIO – La Lazio di oggi sembra una lontana parente di quella che, secondo molti addetti ai lavori e tifosi, nella scorsa stagione proponeva il miglior calcio in Italia. E’ ancora presto però per fare dei bilanci definitivi: davanti c’è un intero campionato e la squadra di Pioli dovrà ancora dimostrare di poter ambire nuovamente ai primissimi posti. Di questo parere è anche il noto attore, comico e tifoso laziale Pino Insegno, intervistato da calciomercato.com. Queste le sue dichiarazioni:

Cosa è cambiato è cambiato rispetto allo scorso anno nella Lazio?

“Non è possibile paragonate una stagione intera con sole 5-6 partite tra campionato e coppa. Sarebbe ingeneroso nei confronti di una squadra che lo scorso anno solo con il passare del tempo ha assimilato determinati automatismi. Però è chiaro che qualcosa di diverso rispetto allo scorso anno c’è. Sembra uno spogliatoio disunito quello biancoceleste, ma non a livello tecnico, ma più per una questione di concentrazione e di approccio. E’ pur vero che non è per niente facile gestire una situazione in cui ti manca la spina dorsale: De Vrij , Biglia e Klose sono giocatori fondamentali per Pioli che continuo a vedere molto concentrato. Le chiacchiere intorno allo spogliatoio sono tante, forse troppe, da quelle sulla fascia di capitano fino alle altre polemiche sui rinnovi. Sono tutte distrazioni che dovrebbero essere messe da parte”.

Il ritorno al gol di Felipe Anderson cosa può dare alla Lazio?

“Lo scorso anno Messi si era incarnato in Felipe ed ha cambiato la Lazio decidendo 10 partite consecutive, essendo importante anche nelle altre. Quest’anno deve essere arrivato un esorcista che lo ha fatto tornare poco sorridente e felice ma lui è un giocatore fantastico, può cambiare la partita se è in palla ed è per questo che gli serve continuità. Spesso cerca la giocata personale ma dovrebbe giocare un po’ più per la squadra. Quello visto contro il Genoa mi è piaciuto soprattutto nel secondo tempo. Deve continuare su questa scia e tornare a divertirsi giocando a calcio, se così fosse tornerebbe devastante”.

Contro l’Hellas Verona che gara ti aspetti?

“Mi aspetto la solita Lazio anche se la ’solita’ squadra oggi è difficile da decifrare. Voglio un segnale forte, nel Verona non ci saranno né Toni né Pazzini e questo mi tranquillizza abbastanza perché il primo è difficile da marcare ed il secondo fa gol con grande facilità. Non so davvero cosa aspettarmi, spero solo che la squadra riesca a dare continuità a quanto fatto contro il Genoa”.

Continuità è la parola magica? 

“Sì, solo la continuità di risultati ti dà la fiducia necessaria per intraprendere un commino vincente. La Lazio deve tornare ad avere consapevolezza nelle proprie qualità, perché ne ha tante, una volta raggiunta quella convinzione si potrà tornare. La continuità di risultati dunque è una componente decisiva per tornare ad essere grandi”.

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