RASSEGNA STAMPA SS LAZIO - «L’aquila è Roma, noi i suoi eredi…». Bellissima la sfida tra le due tifoserie ieri con un capolavoro della Nord: n legionario teneva sottobraccio un giocatore laziale (pallone in mano), di fronte la Dea Roma, a lui consegnava l’aquilifero: « Hic manebimus optime» , recitava lo striscione che ha accompagnato la coreografia (dal latino «qui staremo ottimamente» ). Battaglia di Veio, quella frase simboleggiò il radicamento al suolo di Roma. Ed ecco calare gli striscioni: «Conosci l’anno, non il mese, cosa certa è che sei abruzzese» . La prima Curva della Capitale è laziale, ha accolto così i romanisti prima di srotolare la coreografia-dipinto, con questo striscione di benvenuto, sfottendo su data e luogo di nascita dei rivali. La prima Curva della Capitale ricorda la storia:«Di romanità continui a vantarti, non so più che farti… Sei nato in Abruzzo da una grande fusione, a Roma è la Lazio che la fa da padrone. La nostra lazialità sono anni che te fa scappà».