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La victoire de Konko: da esubero a protagonista della Lazio

LAZIONEWS.EU – Ai margini del progetto tecnico, si è ripreso la Lazio a suon di prestazioni…

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Pubblicato il 26/12 alle 10.00

LAZIONEWS.EU – La sua rinascita coincide con il ritorno della bella Lazio di Pioli. Non può essere solo un caso, Abdoulay Konko ha approfittato dello stop di Basta e si è preso di prepotenza la fascia destra della difesa laziale. E con essa l’amore di un popolo con cui ha avuto sempre un rapporto fatto di alti e bassi.

E’ TORNATO BUBU – L’avventura in biancoceleste di Konko, in arte Bubu, sembrava essere arrivata al capolinea già in estate dopo un campionato anonimo in cui ha collezionato 5 presenze, di cui 3 in coppa Italia. Ai margini della rosa, poi nel ritiro di Auronzo di Cadore scatta la scintilla e avviene la sua metamorfosi: da fantasma il francese diventa un punto fermo della rosa, uno degli uomini su cui il tecnico Pioli fa più affidamento nei momenti di difficoltà. A fine agosto vince addirittura il ballottaggio con Patric (nuovo arrivato proprio nel ruolo di terzino destro) per l’inserimento in lista Uefa, poi con il passare delle settimane scala le gerarchie e si riprende anche le simpatie dei tifosi. “Grande Bubu, stai a giocà mejo de tutti” gli dice un tifoso fuori dal centro sportivo di Formello. Lui ringrazia e si regala un sorriso in un momento di tensione: il giorno prima c’è stata la contestazione con il letame, lui agli occhi dei laziali non ha colpe.

PROTAGONISTA E DECLINO – Impegno, corsa e sacrificio. Il trentunenne nato a Marsiglia trova nella fascia destra il suo habitat naturale e approda alla Lazio nell’estate del 2011 insieme a Klose, Marchetti, Cissè, Cana, Stankevicius e Lulic. La sua carriera nasce nei settori giovanili di Genoa e Juventus e in due campionati da protagonista al Crotone in Serie B. Il Siena lo porta in A e il Genoa gli spalanca le porte di casa dopo una stagione in toscana. Alla corte di Gasperini spiccherà di nuovo il volo e nell’estate del 2008 lo acquista il Siviglia: in Spagna Konko conquista tutti con due anni e mezzo ad alto livello, poi in ritorno in Italia è ancora a Genova, ma sarà solo una tappa prima dell’arrivo alla Lazio. In biancoceleste si presenta così: “Ai tifosi prometto che la mia maglia sarà sempre la più sudata”, ma a Roma per lui c’è una impresa non facile, sostituire Stephan Litchsteiner, appena venduto alla Juventus. Con l’aquila sul petto scende in campo 106 volte mettendo a segno un gol, in un Lazio-Cagliari 2-1 del 5 gennaio 2013, nella stagione con Petkovic in panchina, la migliore della sua carriera a Roma. 34 presenze, una Coppa Italia alzata al cielo, poi il calo nelle due stagioni seguenti: gli infortuni lo tormentano, Reja lo aspetta invano, Pioli non ripone in lui la fiducia e in più la Lazio scopre la furia di Dusan Basta, tra i migliori terzini della Serie A.

LA RINASCITA – Dopo un campionato in totale ombra, l’epilogo sembrava essere scontato: Konko avrebbe detto addio alla Lazio. Soprattutto in una finestra come l’ultima, in cui il club di Lotito ha abbassato il monte ingaggi di 7 milioni lordi (da 55 a 48), cedendo diversi giocatori considerati ormai ai margini del progetto tecnico. Ecco quindi che salutano Novaretti, Pereirinha, Ederson, Ledesma e Ciani e Konko sembrava l’ultimo partente, ma è rimasto dopo un secco “no” della dirigenza alle proposte di Fiorentina e Bologna. Il 17 settembre così diventa il giorno della rinascita. Come un’araba fenice il francese risorge dalle proprie ceneri e contro il Dnipro in Europa League ritrova una presenza dall’inizio 233 giorni dopo l’ultima volta. Nella competizione europea collezionerà 5 presenze su 6 del girone e a Saint Etienne avrà l’onore di scendere in campo con la fascia di capitano al braccio. La sua scalata non si ferma solo al ruolo di “riserva di lusso” perché quando si ferma Basta ecco che diventa anche protagonista in campionato, titolare contro Sampdoria e Inter, partite in cui si dimostra uno dei migliori in campo. E’ lui l’uomo copertina della rinascita laziale: terzino destro, sinistro e nelle prove tattiche anche al centro della difesa. Da escluso a uomo ovunque, la Lazio è tornata a credere in Abdoulay Konko.

Giorgio Marota
TWITTER: @GiorgioMarota

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