EUROPA LEAGUE
Le PAGELLE di Lazio-Ludogorets 0-0: biancocelesti spenti e con poche idee, partita non esaltante
LAZIO LUDOGORETS PAGELLE- Una Lazio che sembra impacciata in fase offensiva non va oltre lo 0-0 con il Ludogorets e manca la possibilità di vincere cinque partite di fila, prima volta nella storia, in Europa. Prestazione sottotono dei biancocelesti, che rimediano qualche insufficienza nelle nostre pagelle.
I voti della Lazio contro il Ludogorets nelle pagelle di Lazionews.eu
MANDAS, 6 – Prende il voto soltanto perché gioca la partita intera e “SV” sfigurerebbe. Non viene quasi mai chiamato in causa, se non in qualche uscita che, comunque, fa bene. SPETTATORE.
MARUSIC, 5.5 – Subisce un po’ troppo le rare infilate dei giocatori avversari. Si vede poco in fase offensiva, se non con un tiro dalla distanza, facile preda del portiere. LEGGERO.
PATRIC, 6 – Guida senza troppi affanni la line difensiva della Lazio, che non è particolarmente sollecitata. Si prende un giallo evitabile per proteste anche se, va detto, il motivo delle lamentele è piuttosto chiaro. SOLIDO.
GIGOT, 5.5 – In una serata in cui i patemi sono veramente pochi, ci mette troppa irruenza. “Giocatore scivoloso, giocatore pericoloso”, dicevano i vecchi saggi del gioco del calcio. Lui scivola troppo, rimediando un giallo evitabile. IRRUENTO.
PELLEGRINI, 6 – Ci mette corsa e qualche buona idea in fase offensiva, anche se si fa ammonire in maniera inutile. Si guadagna la sufficienza con una chiusura importante in una delle ripartenze avversarie. LOTTATORE.
(LAZZARI, 5.5 – Entra inizialmente con lo spirito giusto, poi cala).
GUENDOUZI, 6 – La Lazio manca nella fascia centrale del campo, dove il francese fatica a entrare in ritmo e a creare occasioni da rete. Subisce troppo le ripartenze del Ludogorets, offrendo ai bulgari spazi non da lui. Va vicino al gol con un gran tiro dalla distanza. SFORTUNATO.
VECINO, 5 – Vero che la partita, forse, non è tra quelle che più esaltano le sue caratteristiche, ma è vero anche che in regia e in impostazione si vede davvero poco. E ancor meno in quella di di inserimento. Sa fare meglio. SPENTO.
(ROVELLA, 6 – Copre gli spazi che si aprono tra centrocampo e trequarti difensiva).
TCHAOUNA, 5.5 – Visto il livello dell’avversario, non certo insuperabile, da lui era lecito aspettarsi qualcosa di più. Appare timido nelle giocate e, di fatto, non è mai pericoloso. SPUNTATO.
(ISAKSEN, 6 – Vivace, si guadagnerebbe il rigore poi non assegnato. Fa vedere buone cose, senza strafare).
DIA, 6.5 – Il migliore dei suoi nel primo tempo, l’unico che gli concede mister Baroni. Se la Lazio impensierisce il portiere avversario, è solo per merito suo. Niente di clamoroso, sia chiaro, ma almeno spaventa gli ospiti. PERICOLOSO.
(CASTELLANOS, 6 – Non ha grandi occasioni, ma il suo modo di aggredire gli spazi in profondità mette in difficoltà la difesa ospite).
PEDRO, 5 – Ci aveva abituato troppo bene. Si vede poco e non riesce né a incidere inventando, né a concludere a rete. Non è servito benissimo dai suoi compagni, ma da un fuoriclasse come lui, soprattutto contro una squadra come il Ludogorets, è giusto aspettarsi qualcosa in più. OPACO.
(ZACCAGNI, SV)
NOSLIN, 5 – Non si vede praticamente mai. Il Ludogorets gioca a difesa della propria area, portando anche 8 giocatori nei 16 metri, ma l’attaccante della Lazio avrebbe potuto fare qualcosa di più. Occasione sprecata. EVANESCENTE.
BARONI, 5.5 – Per una volta il mago biancoceleste incappa in una serata non delle sue. Non che l’allenatore abbia particolari colpe in un match dominato dal punto di vista del possesso della palla e del campo, ma la Lazio sembra avere poche idee in attacco e in costruzione.
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