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LAZIO-ROMA. KLOSE, un uomo chiamato DERBY
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tedesco ancora decisivo, con lui tre vittorie su tre per la Lazio: “Siamo stati fenomenali”…
RASSEGNA STAMPA – (S. Cieri) – L’uomo di ghiaccio stavolta si è sciolto. Potere del derby romano. Klose, quando arriva la stracittadina romana, si trasforma. Ha segnato (ancora) e ha esultato come raramente gli capita: agitandosi, lui che di solito si limita a fare il gesto dell’o.k. con la mano. E ha festeggiato, come ancor più raramente è uso fare, andando sotto la curva laziale al fischio finale. Ma soprattutto ha vinto il terzo derby su tre disputati. E ancora una volta lo ha vinto da uomo decisivo. Come nella stracittadina di andata della scorsa stagione, quando al 93′ realizzò il gol che interruppe la serie di 5 vittorie consecutive giallorosse e regalò un successo alla Lazio che mancava da due anni e mezzo. Decisivo lo fu anche nel derby di ritorno quando dopo dieci minuti si procurò il rigore che causò l’espulsione di Stekelenburg e consentì a Hernanes di aprire le marcature dagli undici metri. Decisivo lo è stato di nuovo ieri quando, poco prima dell’intervallo, si è avventato sulla palla calciata da Hernanes per trasformarla nel gol del sorpasso definitivo ai danni della Roma. E pensare che ha rischiato di non esserci. “Ho avuto un po’ di febbre alla vigilia — ha rivelato il tedesco —, anche per questo motivo alla fine ci ho messo un po’ ad andare a festeggiare: ho voluto prima cambiare la maglietta”. La febbre da derby l’ha fatta venire al pubblico laziale con il settimo gol in questo campionato. “Della mia rete mi interessa relativamente. L’importante era vincere, questa è una partita troppo importante per noi giocatori, per la società e soprattutto per i nostri tifosi che sono unici. Abbiamo fatto una grande gara, non era facile giocare su un campo così pesante e non era facile prevalere dopo essere andati sotto. Il campionato è ancora lungo, dobbiamo vivere alla giornata. Ma siamo una grande squadra, guidata da un grande allenatore, e abbiamo tifosi straordinari“. E Petkovic, esaltato dal suo cannoniere, ha ricambiato i complimenti, estendendoli però a tutta la squadra: “Grande Klose, ma grandi tutti senza alcuna eccezione. Sono orgoglioso di questo gruppo: mi ha regalato una delle soddisfazioni più grandi della mia carriera”. All’Olimpico c’erano anche due tecnici cui Klose è particolarmente legato: il c.t. tedesco Loew e il santone Rehhagel, ex allenatore di Werder e Kaiserslautern ed ex c.t. della Grecia. In serata Miro è partito con loro direzione Germania. Mercoledì sarà infatti in campo ad Amsterdam per Olanda-Germania. Per Klose può essere la partita dell’aggancio se non del sorpasso a Gerd Muller. Il bomber degli Anni 70 lo precede di un solo gol (68 contro 67) al primo posto della classifica dei marcatori di tutti i tempi della nazionale tedesca.
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