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Lo sfogo di LUIS RUZZI:”La società non ha mai difeso Mauro. Ormai lui ha perso la serenità in campo”.

Luis Ruzzi, l’agente Fifa che portò Mauro Zarate alla Lazio, ha voluto dire la sua sul caso che si è generato intorno al fantasista argentino…

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Luis Ruzzi, l’agente Fifa che portò Mauro Zarate alla Lazio, ha voluto dire la sua sul caso che si è generato intorno al fantasista argentino…

(foto Getty Images)

Luis Ruzzi è l’agente Fifa che ha portato Mauro Zarate in Italia e precisamente alla Lazio. Oggi lui non ha più nulla a che vedere con il “il Pibe di Haedo”, ma a Maurito è rimasto molto legato, visto che nei primi mesi in Italia stavano molto insieme, era diventato come un figlio per lui. E per questo che la situazione che si è venuta a creare intorno a lui proprio non va giù: “Ormai Zarate non è piu ‘Maurito’ ma solo Mauro a Roma. Lui è un grande giocatore, di questo ne sono certo e sono sicuro che lo dimostrerà. Il problema è che Mauro voleva dimostrarlo a Roma di che pasta è fatto, ma ormai si è compiuto un processo di demolizione nei suoi confronti“.
Maurito è sempre stato legato alla piazza di Roma, e lo è tuttora, tanto che Ruzzi ci tiene a sottolineare come sia stata una sua scelta quella di vestire i colori biancocelesti, al termine della stagione 2008/2009. A quel tempo c’erano molte squadre interessate a lui, ma Mauro non ne volle sapere nulla, voleva solo la Lazio e decise così di utilizzare la clausola di resciossione per liberarsi dall’ Al-Saad. Ma da quel momento, soprattutto con l’arrivo di Ballardini, iniziarono le difficoltà: “Nella seconda stagione laziale iniziò una “guerra” contro Zarate. Guerra mossa proprio dal gruppo biancoceleste, visto che Lotito gli aveva garantito un contratto importante. Mauro non ha mai potuto parlare, mentre c’è sempre stato un gruppo di giocatori che lo fa. Purtroppo la situazione è andata peggiorando di anno in anno e ora siamo alle macerie. Io non dico che è giusto che Mauro vada via, ma posso dire che dimostrerà che grande giocatore è. Lui è una persona che pensa solo al calcio, si dedica anima e corpo, tanto che fino a qualche tempo fa si allenava addirittura 2 volte al giorno con un preparatore personale. Ora addirittura il preparatore gli hanno voluto levare“.
Parole dure quelle di Luis, che ci tiene a dire come la società non si sia comportata bene nei confronti dell’argentino: “La società non ha mai difeso Zarate..Mai! Penso all’episodio con Dias, quando il brasiliano mputava l’argentino di scarso impegno negli allenamenti. Mauro è un grande professionista che pensa solo al calcio e ad allenarsi“.

Secondo l’agente Fifa l’inizio dei problemi hanno una data precisa: 6 gennaio 2010.“Tutto è iniziato con la sparata di Ballardini al termine della partita con il Livorno. Da lì Mauro si è reso conto che l’ambiente non era più con lui.Addirittura il 27 dicembre mi chiamò Tare e mi tenne un’ora al telefono soltanto perchè Zarate tornava il 29 anzichè il 28. Mentre gli altri sudamericani tornavano tutti il 31. Quello che mi chiedo io: dove era e dove è ora la società?“.
La sensazione, condivisa da molti, è che l’avventura di Zarate sia giunta al capolinea: “La Lazio ha comprato dei giocatori importanti, lui andrà via…non c’è problema. Ma Mauro si è sempre sacrificato per la Lazio. Ha fatto addirittura il terzino: contro il Palermo ha fatto una partita straordinaria, bloccando per tutta la partita Balzaretti, e la settimana successiva Reja che fa? Lo tiene in panchina contro la Roma. Io non ho mai visto un fucilamento del genere ai danni di un calciatore!. Secondo il procuratore italo-argentino il dado è tratto, il numero 10 biancoceleste ha ormai perso il sorriso e la spensieratezza in campo: “Zarate è ormai stato snaturato a Roma. Come può giocare secondo le sue caratteristiche quando in panchina c’è un allenatore che sbuffa ad ogni dribbling che Mauro fa. Gli hanno levato il divertimento di giocare a pallone. Parole schiette quelle di Luis Ruzzi, che se la prende con Reja, con la società e contro il gruppo di giocatori storici che secondo lui non vedono di buon occhio l’argentino. Una situazione che, secondo lui, ha soltanto un epilogo: la sua cessione. Un finale che molti tifosi non vorrebbero mai vedere…

DANIELE GARGIULO

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