Mancini:” “Ho avuto la fortuna di giocare in una squadra veramente straordinaria, con giocatori pazzeschi”

Nell’intervista a Lazio Style Channel Roberto Mancini ha ricordato gli anni alla Lazio, soffermandosi in particolare sulla squadra dello scudetto.

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Mancini nell’intervista per il 25° anniversario del secondo scudetto

Mancini sul suo periodo biancoceleste

“Ho avuto la fortuna di giocare in una squadra veramente straordinaria, con giocatori pazzeschi ed essere riuscito a vincere quasi tutto. Sono veramente felice di quegli anni lì. L’ultimo anno rimane indimenticabile.”

Mancini e il ricordo del 14 maggio del 2000

“C’era un po’ di tensione in qui momenti. Ricordo che eravamo lì tra spogliatoi e tribuna ad aspettare con una marea di tifosi in campo. È un bel ricordo”.

Mancini a proposito del ruolo di Eriksson

“La squadra è migliorata subito. Credo vada dato il merito ad Eriksson, perché non era facile avere tanti giocatori così bravi. Già il primo anno la mentalità era cambiata, comunque riuscimmo a fare due finali e perdemmo una finale solo perché a Parigi ci mancavano tantissimi giocatori”.

Mancini e i suoi rimpianti

“Credo che quella Lazio avrebbe potuto vincere di più per la squadra che era, aveva tanti ricambi di grandissima qualità. Il calcio è fatto così, si perde e si vince”. 

Mancini sulla qualità della squadra

“Era una squadra piena di campioni e giocatori universali che potevano giocare in diversi ruoli e che non davano riferimento. Era una squadra che potrebbe essere attuale tranquillamente”.

Mancini sugli addii di Nesta e Crespo

“È stato un momento abbastanza difficile. Penso che con Nesta e Crespo avremmo potuto giocarci anche lo Scudetto.”

Mancini riguardo a chi gli sarebbe piaciuto allenare

 “Li ho allenati quasi tutti. Ho avuto la fortuna di iniziare presto. Li avrei allenati tutti perché non ce n’era uno discreto, erano tutti molto forti”.

Mancini e la vittoria della Coppa Italia

“Oramai avevamo preso quel trend lì. Ci sono momenti durante la stagione in cui sei imbattibile. Eravamo sulle ali dell’entusiasmo, stavano tutti bene fisicamente. Era impossibile in quel momento batterci”.

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