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Marchetti: “Situazione complicata, ma non drammatica. Ora servono anche i tifosi” (VIDEO)

INTERVISTE POSTGARA – Il portiere: “Ora dobbiamo lavorare. Rinnovo? Siamo a buon punto…”

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Pubblicato il 04-12-2015 alle ore 23:24

INTERVISTE POSTGARA – La Lazio esce sconfitta dal confronto con la Juventus, i biancocelesti non riescono a uscire dalla crisi. Un solo punto nelle ultime sei partite, il cammino della squadra di Pioli si è interrotto. Per parlare del momento no della squadra davanti alle telecamere si è presentato Federico Marchetti. 

MARCHETTI IN MIXED ZONE


Marchetti in zona mista dopo Lazio-Juventus 0-2… di lazionews

Come se ne esce?
“Col lavoro e cercando di rimanere tutti uniti. Non è facile perché la situazione è complicata: veniamo da una serie di sconfitte che non ci aspettavamo. Puntare il dito ora non serve a nulla, siamo noi che andiamo in campo e ci assumiamo ogni responsabilità di quello che succede. Sono sicuro che daremo un segnale già dalla prossima partita perché vede come lavoriamo durante la settimana ed ognuno di noi cerca di dare qualcosa in più. In questo momento non siamo neanche fortunatissima: si dice che la fortuna aiuta gli audaci, quindi dobbiamo cercare di esserlo di più”.

Approccio alla partita?
“Credo che siamo partiti cercando di farla la partita. Eravamo carichi, non tesi. La testa credo fosse libera e pronta a fare una grande partita. Poi siamo andati sotto e ci siamo destabilizzati. Io per primo, ma anche i miei compagni sappiamo che solo col lavoro e l’umiltà se ne esce. Abbiamo qualità e non è scaricando il barile che se ne esce”.

Cosa ti dà la sicurezza che reagirete già contro la Samp?
“Lo dico perché vedo i miei compagni tutti i giorni. Se vedessi del menefreghismo non direi certe cose. In questo momento serve dare qualcosa di più e credo che la voglia di mettercelo c’è”.

Tu come stai personalmente? Il rinnovo?
“A livello fisico sto bene. Ma quando vieni da 5 sconfitte c’è molta rabbia. Per il contratto siamo a buon punto”.

MARCHETTI A LAZIO STYLE RADIO

“C’è una parola per descrivere il nostro umore ma meglio non dirla. Dobbiamo trasformare la delusione in voglia e rabbia per uscire da questa situazione, che non è drammatica ma complicata. Credo che però possiamo riprendere questa stagione, solo con il lavoro e l’unità di intenti potremmo risollevarci. La testa ora non è libera, soprattutto noi vecchi dobbiamo trascinare gli altri perchè ce l’abbiamo nelle corde”. Un periodo non certo fortunato per i biancocelesti, ogni minimo errore viene pagato a caro prezzo. “La fortuna non ci è molto vicina ma solo con il lavoro e l’aiuto che possiamo darci tra di noi possiamo uscirne, dobbiamo concentrarci sul campo, ciò che succede fuori non ci aiuta ma non è un alibi. Siamo dei professionisti, dobbiamo dare di più e già dalla prossima dobbiamo ottenere un risultato positivo. E’ da qualche partita che se cade qualcosa ci cade in testa, che alla prima occasione veniamo puniti, è un momento così e dobbiamo accettarlo. C’è solo da non commettere errori, la soluzione è solo questa. Lavoro ed unione, abbiamo tutti i mezzi tecnici e morali per tirarci fuori”. La zona europa è lontana, ma Marchetti non perde la speranza. “Pensando agli altri non troveremo la soluzione, dobbiamo pensare a noi e a quello che non va. Manca poco, serve una scintilla per far svoltare questa stagione e già dalla prossima gara cercheremo di farla scattare“.

MARCHETTI A SKY SPORT

Oggi partita strana: gira tutto male o ci avete messo del vostro?
“Sicuramente il momento è complicato. Oggi quello che non doveva succedere era andare sotto all’inizio e sono venute meno delle certezze. E’ difficile anche non averle visto che la vittoria manca da tanto. Ma con un pizzico di fortuna in più nelle ultime due gare avremo più punti”.

Il secondo gol?
“Per come è la dinamica, credo di aver fatto il massimo: ero coperto da Parolo, la palla gli ha sfiorato la testa e non l’ho vista partire. Di più non potevo fare. Siamo rammaricati perché sono 2-3 partite che, tolto Palermo, alla minima occasione ci fanno gol. E’ un momento difficile, ma abbiamo le qualità tecniche e morali per venirne fuori”.

L’attacco non gira…
“E’ una cosa contagiosa: quando le cose non vanno la palla comincia a scottare e non è facile provare il dribbling. La nostra squadra ha qualità e senza fiducia alcune cose vengono meno. I fischi? Non è semplice avere uno stadio semi-deserto: capisco la delusione per l’eliminazione dalla Champions, però una mano da parte dei tifosi ci farebbe fare quel qualcosa in più che ci servirebbe. Non cerchiamo alibi: ognuno di noi deve dare qualcosa in più e sono sicuro che usciremo da questa situazione”.

La palla scotta tra i piedi…
“La gestione del pallone non è stata ottimale. I gol sono arrivati più per demeriti nostri. In queste situazioni serve la compattezza e l’equilibrio e fare le cose semplici che ci può aiutare a tirare fuori il risultato che è quello che, in questo periodo, conta”.

MARCHETTI A MEDIASET PREMIUM

Crisi?
“Parlano i numeri. Siamo consapevoli del momento che stiamo attraversando, sappiamo quello che stiamo facendo non basta”.

Lazio ferma a maggio dell’anno scorso?
Parlare di quello che eravamo è banale, è un altro campionato. Sappiamo che confermarsi è la cosa più difficile. Solo col llavoro e l’unità d’intenti possiamo uscire da questo momento. Pensare all’anno scorso non serve a nulla”.

Colpevoli?
“Quando una squadra attraversa una momento come questo bisogna dividersi le colpe, con lo scaricabarile si va poco lontano. Ogniuno sa cosa fare, c’è solo da pedalare e dare una svolta. Stasera non è mancato l’atteggiamento, a Empoli non meritavamo di perdere, Dobbiamo lavorare e non pensare a cosa eravamo ma pensare al futuro”.

Sul gol di Dybala…
“Buon tiro, ero coperto da Parolo che ha sfiorato e sono partito un attimo dopo che fa la differenza tra la gran parato o meno. Con campo visivo libero quella palla l’avrei presa”.

MARCHETTI IN MIXED ZONE

Come se ne esce?
“Col lavoro e cercando di rimanere tutti uniti. Non è facile perché la situazione è complicata: veniamo da una serie di sconfitte che non ci aspettavamo. Puntare il dito ora non serve a nulla, siamo noi che andiamo in campo e ci assumiamo ogni responsabilità di quello che succede. Sono sicuro che daremo un segnale già dalla prossima partita perché vede come lavoriamo durante la settimana ed ognuno di noi cerca di dare qualcosa in più. In questo momento non siamo neanche fortunatissima: si dice che la fortuna aiuta gli audaci, quindi dobbiamo cercare di esserlo di più”.

Approccio alla partita?
“Credo che siamo partiti cercando di farla la partita. Eravamo carichi, non tesi. La testa credo fosse libera e pronta a fare una grande partita. Poi siamo andati sotto e ci siamo destabilizzati. Io per primo, ma anche i miei compagni sappiamo che solo col lavoro e l’umiltà se ne esce. Abbiamo qualità e non è scaricando il barile che se ne esce”.

Cosa ti dà la sicurezza che reagirete già contro la Samp?
“Lo dico perché vedo i miei compagni tutti i giorni. Se vedessi del menefreghismo non direi certe cose. In questo momento serve dare qualcosa di più e credo che la voglia di mettercelo c’è”.

Tu come stai personalmente? Il rinnovo?
“A livello fisico sto bene. Ma quando vieni da 5 sconfitte c’è molta rabbia. Per il contratto siamo a buon punto”.

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