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INTERVISTE

Mauri: “La Coppa Italia vinta contro la Roma è magia. Il carcere? Mai venduto partite”

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Stefano Mauri

Stefano Mauri, in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato di alcune sue vicende personali e ripercorso la sua carriera, costellata ovviamente di moltissima Lazio.

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Le parole di Mauri sulla Lazio

“Nel 2013 vinsi la Coppa Italia contro la Roma. Ora posso dirlo: ci rimasi male a non partire titolare, ma quel trofeo fu magico. Ai giallorossi ho segnato tre gol. E dopo la squalifica tornai proprio contro la Roma. Nel 2012 De Rossi mi diede un pugno, ma a fine partita venne a chiedermi scusa. Un gesto da signore.

Lazio più forte? Mi sono divertito in quella di Pioli, con Felipe, Candreva e Klose, ma anche in quella di Reja. Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa. Anche Ballardini, con cui vincemmo la Supercoppa contro la futura Inter del Triplete e poi rischiammo di retrocedere. Avevamo paura.

Lotito? La prima volta che lo vidi mi disse ‘Oh, qui c’è da pedalare’. Da capitano, andavo da lui per trattare i premi di squadra. Si presentava due ore dopo e ti prendeva per sfinimento. Quando gli proponevamo qualcosa, lui diceva ‘Aò, ma siete matti? Io prendo meno di voi…’”.

Poi, infine, l’esperienza in carcere: “È stato il momento più brutto della mia vita, qualcosa che non auguro a nessuno. All’alba del 28 maggio 2012 finii in carcere da innocente, accusato di associazione a delinquere e frode sportiva. Prima di essere ascoltato dal giudice passarono cinque o sei giorni”.

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