INTERVISTE
Morganti, ex arbitro: “Per Rovella è già giallo, ancora prima di iniziare la partita”
L’ex direttore di gara Emidio Morganti ha rilasciato una lunga intervista a Radio Laziale, commentando gli episodi di Lazio Juventus, la situazione di Rovella e di Pinzani.
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Le parole dell’ex arbitro Morganti su Lazio – Juventus
“Secondo me la prima ammonizione di McKennie per come è stata data, per comportamento non regolamentare, non andava data. Andava ammonito magari per il fallo precedente. Sarebbe stato giallo se McKennie avesse allargato la gamba, lui era fermo e gli viene tirata la palla addosso. L’arbitro si è caricato di due situazione: già McKennie aveva fatto un fallo da ammonizione, in più c’è stata quella perdita di tempo e quindi ha estratto l’ammonizione. Questo gli è pesato, quindi sull’ammonizione successiva ne ha risentito”.
Morganti su Colombo fermato
“L’allenatore pesa il calciatore: se vede un giocatore che si allena male o ha fatto qualcosa che non andava bene lo sostituisce o lo mette in panchina. La panchina degli arbitri è il IV Uomo, il VAR o l’A.VAR, ma non c’è un fermo. Un arbitro non si costruisce con una partita”.
Morganti su Rovella
“Io vorrei lavorare con una società perché se arrivava l’Orsato di turno l’allenatore non doveva spiegare tanto l’arbitro perché tutti i giocatori lo conoscono. Sanno dove possono o non possono arrivare e cosa Doveri può accettare. Un giovane arbitro su alcuni sistemi non può accettare di essere sovrastato. La Lazio è disposta da questo punto di vista. In passato ha avuto Marco Gabriele ed è stata premiato come premio disciplina. Risparmiare un’ammonizione è importante. Se un calciatore prende un giallo su un fallo tattico non c’è niente di particolare. Rovella è giallo prima di iniziare la partita. Nella preparazione di un arbitro su Rovella deve mettere solo il minuto. In campo non può avere l’opera di distruzione avversaria e di distruzione dell’arbitro. Se sceglie la prima vince perché il suo mestiere, con la seconda perde”.
Morganti su Pinzani
“La Lazio è virtuosa perché oggi ha un ottimo dirigente che è Riccardo Pinzani. La cosa fondamentale non è quello che lui può portare dentro una società, ma quello che la società può recepire di Riccardo Pinzani. Se Sarri non ci crede in questa cosa è un verbo che si perde. Io in una società non voglio parlare con i giocatori, avrei poco peso, quello è compito di un allenatore, ma se un allenatore non ci crede in questo sistema si perde in situazione che possono essere virtuose”.
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Redazione Lazionews.eu
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