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Ombra alla Lazio, brilla d’Azzurro. Candreva, dove sei?
LAZIONEWS.EU – Solo un gol in biancoceleste, quest’anno. Ma in Nazionale è il prediletto del ct Conte…
Pubblicato alle ore 08.30
LAZIONEWS.EU – Non è il solito, si vede. Corre, crossa ma i suoi palloni sono poco efficaci. Qualche volta sembra non abbia voglia. Non è il solito Antonio Candreva, si vede. Con l’Atalanta, la fotografia della sua assenza, lontano anni luce da quel centrocampista decisivo e goleador – da ricordare, meglio di lui nessuno, neanche Nedved ed Hernanes – ammirato in maglia biancoceleste. Lontano anni luce, soprattutto, da quel giocatore che in Nazionale brilla e rende così orgoglioso il ct Antonio Conte. Ombra alla Lazio, brilla d’Azzurro. Candreva, dove sei?
SO CHI SONO IO – Anche se non ho letto Freud. L’io è la coscienza mediatrice, tra gli impulsi dell’inconscio e il mondo esterno. L’io è la consapevolezza, anche e soprattutto dei propri limiti e delle proprie difficoltà. Candreva li ha messi a nudo uno a uno, in questo inizio stagione. Per Stefano Pioli è uno degli intoccabili, su questo non ci sono dubbi: 799′ giocati in 11 presenze, quest’anno, una media di 73 minuti a gara. Sempre presente, ma spesso sostituito, in campionato è accaduto 5 volte su 6 (Bologna, Chievo Verona, Udinese, Sassuolo e Torino). Solo nella Supercoppa contro la Juventus, con Rosenborg e Atalanta è rimasto in campo per tutta la partita. “Ho giocatori particolari, spesso mi fanno venire voglia di sostituirli”, ammette candidamente il tecnico biancoceleste. Si riferiva a Felipe Anderson in quella circostanza, ma la frecciatina era diretta anche al centrocampista romano: al brasiliano capita di estraniarsi dal gioco, ad Antonio invece di giocare solo per sé. Puntare ostinatamente il fondo e correre sulla fascia, arrivare con poca benzina a crossare per i compagni. Non sarà un caso se in questa stagione ha collezionato un assist in serie A – e l’anno scorso, alla 10° giornata, erano ben 9 – e uno in Europa League nell’ultima contro il Rosenborg. Sfida in cui è riuscito finalmente a ritrovare il gol, che mancava dallo scorso 31 maggio, e quasi si divorava quel rigore calciato con rabbia. Quella ribattuta dal dischetto però è l’unico sorriso di questo periodo in biancoceleste.
ES…TRANEO – Alter ego, altro da se stessi. Non è il solito, si vede. Basta guardare i numeri della scorsa stagione per capirlo: 38 presenze, 11 gol e 15 assist. Ed è un centrocampista. L’esterno di Tor de’ Cenci ha saltato soltanto quattro partite in campionato (tre per infortunio e una per squalifica) e tre in Coppa Italia più per turnover che altro. Instancabile e onnipresente, insomma. Quest’anno ha già dovuto pagare dazio all’infermeria, un guaio alla caviglia lo aveva fermato poco prima della disfatta di Napoli: è stato costretto a saltare la sfida contro i partenopei, Genoa ed Hellas Verona. Col Saint-Etienne in Europa League ha dovuto alzare ancora bandiera bianca, col Frosinone si è gustato la vittoria della Lazio dalla panchina, non era ancora al meglio. Quest’anno ha già dovuto mandare giù un boccone amaro, indigesto ad agosto. L’Es è inconscio, è impersonale, è privo di logicità. E’ quel pizzico di delusione quando la fascia cinge un braccio che non è il tuo, perché Candreva voleva essere il capitano. Non ne aveva mai fatto mistero, sempre con umiltà, aveva dichiarato di voler essere bandiera e leader in biancoceleste. Per questo quando tecnico e società hanno scelto Lucas Biglia ci è rimasto male, d’istinto ha rifiutato anche il ruolo di vice capitano. Poi ha deciso di mettersi tutto alle spalle e giocare, per la Lazio, ma talvolta sembra che stia ancora smaltendo la botta.
SUPER-CANDREVA – Benedetta sosta, almeno per Antonio. Non giocava dal 17 settembre, il ct Antonio Conte non ha esistato un attimo a convocarlo e spedirlo in campo, è uno dei suoi pupilli. In realtà è quel giocatore duttile e di qualità che apprezza da quando era sulla panchina della Juventus e lo voleva in bianconero. In Nazionale gli ha affidato l’onore di essere titolare, la presenza del fantasista contro Azerbaijan e Norvegia – due partite fondamentali – era essenziale per il mister. Si è mosso sulla fascia sinistra, non la sua preferita, ma ormai non fa differenza. Il romano l’ha ripagato alla grande, un assist nella prima e un altro nella seconda in occasione del gol annullato all’Italia. La specialità della casa, nelle qualificazioni a Euro 2016 Candreva ne ha collezionati tre, a cui si aggiungono anche due gol. Brilla d’azzurro, insomma, e la sensazione è che abbia già un posto assicurato questa estate nella spedizione italiana in Francia. Eppure alla Lazio ancora si deve ritrovare, nonostante nelle ultime quattro partite sia stata imprescindibile la sua presenza, ma non le sue prestazioni. Con gli infortuni di Biglia, Parolo e Keita certo l’emergenza a centrocampo si era fatta asfissiante. Antonio non si è tirato indietro e ha fatto anche gli straordinari: 331′ con Sassuolo, Rosenborg, Torino e Atalanta. Pioli lo aspetta e spera di avere anche per sé quel Candreva formato Nazionale che tanto fa impazzire il ct Conte.
Giorgia Baldinacci
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