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Le PAGELLE dell’Argentina: il “Dibu” para, Messi scrive la storia

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L'Argentina esulta per il gol con la Francia

PAGELLE ARGENTINA FRANCIA – L’Argentina è campione del mondo. Al termine di una sfida infinita, l’Albiceleste ha avuto la meglio della Francia ai calci di rigore. Da Emiliano Martinez a Messi, grandi protagonisti della finale: di seguito le pagelle assegnate ai giocatori argentini dalla redazione di Lazionews.eu.

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Le pagelle di Argentina – Francia

EMILIANO MARTINEZ 8,5 – Il “Dibujo” è realtà. Il disegno, quel cartone animato che guardava da bambino e del quale porta il soprannome, è divenuto tangibile: lui che alza la Coppa del Mondo, da protagonista. Cancella a Kolo Muanì la palla del match, poi inizia lo show. Tra balletti e salti, istiga all’errore gli attaccanti della Francia e pone la corona d’alloro sul capo della sua Argentina.

MOLINA 6 – Tiene la kryptonite nel taschino per settanta minuti, poi gli cade e Mbappè torna super. Ha sulla coscienza il secondo gol della Francia.

(Dal 90′ MONTIEL 6,5 – Il brutto e il bello del calcio. Fa il fallo da rigore che permette a Mbappè di portare la gara sul 3-3, ma viene iscritto di diritto nella storia del suo paese grazie alla realizzazione dell’ultimo rigore, quello che regala all’Argentina il terzo titolo mondiale)

OTAMENDI 7 – “Non posso dirti ne cosa sei, ne cosa devi essere” scriveva Jorge Luis Borges. Una cosa da oggi è però certa: Nicolas Otamendi è campione del mondo. L’unica sbavatura della sua partita su Mbappè. Comprensibile.

ROMERO 7,5 – Giocare con un bodyguard come Otamendi al fianco aiuta sempre, ma lui ha fatto le cose per bene in tutto il Mondiale, finale compresa.

TAGLIAFICO 7 – Resta basso perché questa non è una notte da bagordi. Governa con cura e concretezza la fascia finché in campo c’è Dembelè, suda un po’ di più per stare dietro a Kolo Muanì.

(Dal 120′ DYBALA sv – E’ entrato con il chiaro intento di battere il calcio di rigore e non ha sbagliato dagli undici metri)

DI MARIA 8 – Lo sapeva Scaloni: all’atto conclusivo di un Mondiale non si può rinunciare all’uomo delle finali. Scherza con Dembelè inducendolo al fallo da rigore prima di chiudere un’incredibile azione siglando il 2-0. Le parole perfette per descriverne l’impatto sulla sfida alla Francia, e sul mondo del calcio in generale, le trovò Trevisani nel 2014: “Mamma mia”.

(Dal 63′ ACUNA 6 – Solido presidio di fascia. Certo, un’altra cosa rispetto a Di Maria, e l’economia della partita lo dimostra chiaramente)

DE PAUL 7,5 – Non è un centrocampista, è un bimbi: qualsiasi ingrediente mette nella partita, gli riesce bene. Esce stremato dopo aver dato tutto per l’Argentina, e per Messi.

(Dal 102′ PAREDES 6,5 – Manco il tempo di entrare e viene iscritto al taccuino dei cattivi. Ormai un’abitudine. Si riscatta dal dischetto, spedendo alle spalle di Lloris uno dei rigori decisivi)

ENZO FERNANDEZ 8 – In versione organo principale del sistema nervoso: cervello. Una rappresentazione da fenomeno, come i suoi numeri. Alzate il sipario, prego: il miglior giovane del Mondiale qatariota.

MAC ALLISTER 7,5 – Serve a Di Maria un cioccolatino solo da scartare, poi si piazza in mezzo al verde rettangolo e ruggisce per più di cento minuti. L’allegoria vivente di un centrocampo che alle idee ha sempre saputo sommare il cuore.

(Dal 115′ G. PEZZELLA sv – Scaloni lo inserisce per alzare la difesa dell’Argentina negli ultimi minuti)

MESSI 10 – Ora sì, l’Argentina è la “tierra de Diego y Lionel”. Forse non solo l’Argentina, ma tutto il mondo del calcio. E’ freddo e caldo, glaciale e rovente, bello e brutto, sporco e cattivo all’appuntamento con la storia. 26 presenze al mondiale, 13 gol e il più alto minutaggio: una sfilza di record che danno ancora più valore a un calciatore che, finalmente, è riuscito a sedersi a pieno titolo al fianco di Maradona. GOAT.

J. ALVAREZ 6,5 – Apriamo per sicurezza la carta d’identità. Sì, è nato nel 2000. Nonostante la giovane età, gioca con la sicurezza di un veterano e chiude il primo mondiale con quattro reti. Il futuro dell’Albiceleste è sulle sue spalle.

(Dal 102′ LAUTARO MARTINEZ 6 – Ha avuto tre enormi occasioni per laureare l’Argentina campione del mondo, ma si è infranto su Upamecano)

ALL. SCALONI 9 – La “Scaloneta” campione del mondo. Al termine di una partita lunga, sofferta, incredibile e magnifica, la nazionale allenata da Scaloni, colui che all’inizio veniva visto come un traghettatore, è la migliore del pianeta. E tanto del merito va proprio al CT. Un CT che ha operato scelte forti, ha lanciato giovani e alla fine ha avuto ragione.

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Daniele Izzo

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