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PAGLIA si scaglia contro LOTITO: “Abbiamo toccato il fondo: la sua è una conduzione dittatoriale senza né capo né coda”

L’ex responsabile delle relazioni esterne della LAZIO aggiunge: “È chiaro che finché di fronte hai il Chievo, la mancanza di Hernanes può non essere avvertita. Il derby? Quasi mai vince il migliore”…

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(getty images)

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NOTIZIE SS LAZIO – “Vedo un futuro grigio, non di quelli che spinge al buonumore. Aspettiamo di veder cosa succede”. Esordisce così Guido PAGLIA, ex responsabile delle relazioni esterne della LAZIO, ai microfoni di Radio Sei dove ha analizzato il rapporto tra il presidente LOTITO e la piazza biancoceleste. Ecco le sue parole:

Sul momento della LAZIO
Certamente la cura Reja sta dando i suoi frutti ed è di buon auspicio il fatto che stanno crescendo dei ragazzi di belle speranze. Accantonati i sogni di Champions League, sembra che anche l’Europa meno nobile possa sfuggire. Dopo la profonda crisi vissuta con Petkovic, il tecnico di Lucinico ha ristabilito innanzitutto un equilibrio difensivo ed ora sta cominciando a proporre anche trame per quanto concerne la fase propositiva. È chiaro che finché di fronte hai il Chievo, la mancanza di Hernanes può non essere avvertita, ma quando s’incontrano squadre di ben altra levatura, giocatori di spessore come il Profeta difficilmente riesci a sostituirli”.

Sul derby
“Sono partite strane, a sé. Quasi mai è il migliore a vincere”.

Sulla cessione di Hernanes e il rientro di Mauri
“Per essere competitivi si ha bisogno di fosforo in mezzo al campo. La partenza del centrocampista della Selecao non è stata adeguatamente rimpiazzata. La speranza è riposta a questo punto nel rientro di Mauri, giocatore d’intelligenza superiore. Il brianzolo lo vedrei bene già in campo domenica. Onazi è un giocatore in crescita, ma nel derby un giocatore d’esperienza come Mauri può far comodo”.

Su Lotito
“Sono un tifoso amareggiato dall’atmosfera che si respira. A Lotito abbiamo riconosciuto i meriti passati, abbiamo concesso 10 anni, ma ora non c’è più nessuna attenuante, specie dopo l’ultima sessione di mercato. Abbiamo toccato il fondo, il picco più basso. La cessione di Hernanes? La faccenda è stata gestita molto male. Bisognava prendere una decisione definitiva dopo il 26 maggio, non aspettare gennaio. È inutile parlare oggi di un accordo preventivo con l’Inter. Solite uscite farlocche, bugie nere per acquietare i tifosi, per uscirne in maniera pulita ed intossicare l’informazione.Oltre a comportare l’impoverimento della rosa dal punto di vista qualitativo, tale cessione assurge a sinonimo di ridimensionamento societario, mancanza di prospettive di crescita. Quella di Lotito è una conduzione dittatoriale senza né capo né coda. Credo che il Presidente sia obiettivamente in difficoltà, così come molti imprenditori italiani del Belpaese. È possibile che il ridimensionamento sia frutto di una difficoltà economica, la mia invettiva non nasce da qui. Non si gestisce una società come la Lazio in maniera personalistica. Ognuno deve avere il suo ruolo, Lotito mette bocca su tutto e accentra nella sua persona tutti i poteri. Credo che l’unico modo – e non è detto che sia efficace – sia dar consistenza ad una campagna di mobilitazione pacifica da parte dei tifosi, mettere sotto pressione l’attuale dirigenza. Non sono stati rispettati gli obiettivi di crescita dichiarati nel tempo. I tifosi non sopportano più questo modus operandi, non si riconoscono più in questa gestione e lui deve prenderne coscienza. Secondo me il Presidente dovrebbe affidare la società ad una banca di fiducia, incaricata di stimarne il valore e scandagliare il mercato in cerca di un compratore. In tutti questi anni non sono mancate le persone che hanno cercato d’informarsi sul conto della Lazio, ma lui non ha mai voluto sentirne, rispedendo le avances al mittente. Un aneddoto che ben semplifica il comportamento del Presidente: Juventus e Lazio si erano accordati per il trasferimento di Quagliarella. Il calciatore bianconero ha incontrato la dirigenza laziale a Villa San Sebastiano e si è visto offrire la metà di quello che percepisce a Torino.Questo vuol dire che Lotito non voleva portare a Roma Quagliarella. Mi piacerebbe che la grande stampa sportiva ricordi tutti gli accaduti in casa Lazio negli ultimi 10 anni”.

Su Keita
“Attualmente prende 240mila euro ed ha un contratto sino al 2017. Per un giovane che ha dimostrato così tanto, al fine di tenere alla larga blasonati club europei, un adeguamento del contratto penso sia doveroso. Sono curioso di vedere ciò che succederà da qui alla fine del campionato”.


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