“Passame sta palla", la rubrica di Lazionews.eu a cura di Marcella Bianchini: Finché c'è vita...

Pubblicato 
sabato, 27/02/2021
Di
Redazione Lazionews.eu
PASSAME STA PALLA - Lazionews
Tempo di lettura: 2 minuti

FINCHE’ C’E’ VITA...

Eureka! Lo sport fa un passo verso il cambiamento?
Sembrerebbe di sì. Abolizione del vincolo sportivo e riconoscimento della figura del lavoratore sportivo sono i primi passi che il governo giallo/rosso appena caduto, nei panni del Ministro Spadafora, ha lasciato in eredità al governo Draghi. L’approvazione del CdM entro il 28 febbraio 2021, previa decadimento, è arrivata oggi alla svolta, per tutti imprevista.

La situazione sui campi da gioco

Quante se ne sono sentite e se ne sentono ancora sui campi da gioco, nessuno che si assume la responsabilità delle scelte fatte, dai settori giovanili alle prime squadre. Allenatori aziendalisti che pur di allenare arrivano con il “pacchetto”, che pur di proseguire la carriera accettano pressioni nel mettere in campo le così dette “PRATICHE”. Ognuno di esse toglie il posto ad un professionista vero. Chiaramente la prassi dello “sponsor”, ora è diventata buona abitudine tra giocatori e allenatori, tanto da non fare più notizia.

I direttori sportivi e i Presidenti...

Non parliamo dei direttori sportivi, ce ne sono dei più svariati; quelli “amici” dei procuratori, con i quali fanno “affari”, quelli che prendono un “obolo” direttamente dai giocatori, aimè spesso dilettanti, quelli che raccontano verità manipolate a “Presidenti” che spesso di calcio poco ci capiscono. I Presidenti; molti di loro, hanno soldi per fare le guerre, così investono sul “giocattolo Calcio”, per così dire, e si contornano spesso di figure non sempre competenti in materia di sport, ma di certo eccellenti “giocolieri” con i portafogli delle società! Non parliamo poi del mercato dei giocatori, pacchi ambulanti, spesso gestiti dalle società soprattutto se non hanno ancora raggiunto il 25esimo anno di età, perché schiavi di quel vincolo.

Finalmente... La Riforma dello Sport

E’ proprio di oggi la notizia dell’approvazione alla Riforma dello Sport, che prevede l’abolizione del vincolo sportivo e il riconoscimento della figura del lavoratore sportivo. Che ad un allenatore o ad un giocatore che milita nei dilettanti venga riconosciuta una posizione lavorativa, era giusto e sacrosanto. Sembrerebbe che a partire dal 2022 sarà così.

Il Vincolo Sportivo

Il Vincolo Sportivo, tema caldo da anni, verrà abrogato tra 5 anni invece. Speriamo bene, con i tempi che corrono e i cambi repentini della nostra politica, sarebbe stato meglio che l’abolizione iniziasse a partire dalla nuova stagione. Proprio quel vincolo, esistente oramai solo in Grecia ed in Italia, è stato uno dei problemi cardini che hanno portato al lento decadimento del nostro calcio. Quel vincolo che blocca i ragazzi nella propria società dai 16 ai 25 anni, impedendo loro di poter cambiare se l’ambiente non era “appropriato”. Quel vincolo, legato al premio di preparazione, ha innescato le dinamiche più assurde, che hanno contaminato in negativo l’intero ambiente sportivo, società, atleti e famiglie. In realtà i danni più evidenti si vedono sulle nostre serie maggiori, che puntano su giocatori stranieri non vincolati (pecunia non olet), infarcendone le rose, nelle quali i giocatori Italiani si contano sulle dita di una mano.

Cosa ne sarà delle Nazionali e dei nostri talenti?

Cha accade poi alla nostra Nazionale maggiore? E alle nostre Nazionali Giovanili? Dove trovare giocatori italiani per formare una rosa competitiva? Ancora brucia la mancata qualificazione al mondiale. L’abolizione del vincolo sportivo, potrebbe essere il primo gradino per risalire la china, e tornare ad essere un paese che può ancora insegnare calcio, come era una volta.

Marcella Bianchini

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