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Patric: “So il valore che comporta indossare la maglia della Lazio”

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LAZIO INTERVISTA PATRIC – Patric ha rilasciato delle dichiarazioni a Dazn, che ha preparato uno speciale del ritiro biancoceleste ad Auronzo di Cadore. Di seguito le parole del difensore della Lazio.

Intervista Patric: sul valore della maglia

“So il valore che comporta indossare la maglia della Lazio. so quello che rappresenta Roma per tutti noi. Continuerò a lottare ogni giorno per portare la Lazio sempre più in alto. Da quindici anni questa è casa Lazio. Qui è dove fatichiamo e dove si costruisce la squadra. La palestra dove passiamo tanto tempo. Prima e dopo l’allenamento dobbiamo fare forza, stretching e tutti gli esercizi importanti”.

Su Marusic

“Marusic sta facendo un test posturale. Una cosa che facciamo ogni anno quando arriviamo ad Auronzo per vedere la condizione e la situazione di flessori, adduttori, tutto quanto per rendere al meglio”.

Sul turno non superato contro il Porto in Europa League

“Sicuramente ci sono tante cose da imparare e per esempio in Europa League non dovevamo uscire. Sia in Portogallo che in casa non meritavamo di perdere. Pepe e gli altri giocatori del Porto sono venuti a stringerci la mano e a dirci che dovevamo passare noi. Potevamo andare più lontano”.

Sulle ambizioni Champions

“I calcoli si fanno alla fine. Abbiamo chiuso a sei punti dalla Juventus e dalla Champions che è quello a cui puntiamo ogni anno. Con tutti gli alti e bassi che abbiamo avuto penso che sia stata una stagione positiva per essere il primo anno di un cambio così grande da Inzaghi a Sarri. Un cambio di gioco enorme, penso che quest’anno sarà molto meglio.  Dopo la palestra andiamo lì (campo secondario dello Zandegiacomo, ndr) e facciamo la mobilità con il pallone, torello e scatti. Un circuito a diverse velocità.  Lazzari è il più veloce e il più resistente, ma anche Acerbi e Immobile tengono botta. In campo facciamo la linea difensiva. Il passaggio da 3 a 4 è stato difficile. Ne parlavamo con i ragazzi, ma adesso è diverso”.

Sul calciomercato

“Sono arrivati anche giocatori nuovi e noi che ormai sappiamo quello che vuole il mister possiamo dargli una mano. Un anno fa era una cosa nuova per tutti. Romagnoli? Quest’estate ci siamo incontrati e gli ho detto che doveva venire e che ci saremmo divertiti. Per me è un piacere. Lui, Casale e Mario Gila sono forti. Lo spagnolo lo conosco ed è un bravissimo ragazzo. Siamo pronti a divertirci”.

La storia del Mate

“Il Mate? Non sono sudamericano, ma ormai fa parte di me. Lo sapevo che me lo avresti chiesto. Non posso berlo? La verità è che un anno stavo cambiando casa ed è arrivato Caceres. Mi ha ospitato a casa e ho lasciato l’albergo dove mi ero appoggiato. Tutti i giorni beveva il mate, all’inizio mi faceva schifo, poi invece mi è piaciuto. Prima di ogni partita e allenamento lo bevo sempre, è diventato un rito. Non lo lascio più”.

Sui tifosi

Qui è bello anche per questo. Noi passiamo molto tempo a casa o in viaggio durante l’anno, qui esci dall’albergo e ci sono i tifosi. Il contatto con loro è fantastico, è molto bello anche per questo stare qui. Qui facciamo i bagni nell’acqua gelata con il ghiaccio, ma il fiume naturale è dieci volte più freddo. La corrente è veloce e ti trascina, ma non ho perso nessun compagno (ride, ndr). Se la Lazio vince l’Europa League vado al rifugio sul Monte Agudo camminando. E’ una promessa”. 

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