PIN: "Marchetti è il portiere che più stiamo visionando. Se continua così..."

Pubblicato 
lunedì, 14/01/2013
Di
Redazione
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NOTIZIE SS LAZIO - Gabriele Pin, vice di Prandelli, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio dove ha fatto il punto sul campionato fin qui svolto dalla Lazio. Ecco le sue parole:

Che ricordi ha con la Lazio e cosa pensa dei biancocelesti secondi in classifica?
“Sei anni alla Lazio, molto intensi a cominciare dall'anno del -9 che è entrato nella storia del club, ha fatto sì che si legasse un legame affettivo con questa squadra. Sono sempre stato legato alla Lazio anche dopo che mi sono trasferito a Parma. E' stata una parentesi importante della mia carriera e la seguo sempre con grande simpatia. Il momento della Lazio? Sarebbe più giusto parlare di conferma visto che questa squadra è dall'inizio del campionato che è ad alti livelli. La cosa più sorprendente è che sta giocando su tre fronti, con parecchi nazionali – il che significa che giocano su quattro fronti - e mantener un livello alto, direi che rappresenta la ciliegina sulla torta. Tante volte giocare competizioni come la Coppa Italia può portare via qualche e quindi riuscire a mantenere questi livelli per più di metà campionato sia un dato di merito per la società, l'allenatore e i giocatori”.

Su Fascetti? Un allenatore molto lontano da Prandelli...
“Si è vero (ride, ndr). Però in quell'anno per noi è stata la figura ideale, magari non il classico maestro di calcio ma un tecnico caratteriale che ci ha protetto in quella situazione”.

Si riconosce più il Ledesma o Hernanes?
“Mi descrivevano come un regista che correva. Hernanes è un centrocampista più offensivo, diciamo che ero un Ledesma con un po' più di dinamismo”.

Un ruolo che ha “sofferto” negli ultimi anni, che ha lasciato pochi interpreti...
“Si è vero, forse è stata anche la scelta sbagliata in alcuni anni dove si premiava maggiormente la fisicità, lasciando da parte la qualità. Invece negli ultimi anni, fortunatamente, c'è stato un ritorno alla qualità come confermato anche dai grandi club. Il talento è tornato ad essere la prima priorità”.

La Lazio sta andando bene eppure è poco rappresentata in Nazionale. Ad esempio, Marchetti risulta essere uno dei migliori portieri del campionato...
“Marchetti sta facendo molto bene e abbiamo da qualche mese un osservatore che lo segue costantemente. Però faccio anche una piccola provocazione: Marchetti è stato anche fermo un anno a Cagliari per degli scontri col presidente e noi lo abbiamo convocato per dargli una mano anche a livello psicologico e a tutti sembrò una scelta molto strano. Poi è normale che in quell'anno noi spostammo l'attenzione altrove. Ora Marchetti è tornato a far bene, è cresciuto molto, è un portiere di primo livello e sicuramente arriverà il suo momento. Adesso posso solo dire che il giocatore è seguito, forse è il più seguito. Sta facendo bene ed è importante che continui così”.

 Quando si parla di Lazio c'è sempre molta prudenza? E' meglio così o la Lazio deve levarsi la maschera e dichiarare il suo obiettivo?
“La cosa importante è che ci sia convinzione all'interno dello spogliatoio. Che poi dopo all'esterno non si enfatizzi il secondo posto della Lazio potrebbe anche essere un vantaggio. Da fuori si percepisce una squadra molto solida con un allenatore in grado di gestire un ambiente non facile come quello di Roma. Credo che questo possa essere un vantaggio ma l'importante è che l'entusiasmo che si è creato funga da benzina per squadra e società”.

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