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Primavera. Palombi vs Edera all’appuntamento col destino

PRIMAVERA LAZIO – Talenti precoci, il biancoceleste conta sul senso del gol, il granata sulla tecnica…

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PRIMAVERA, IL FACCIA A FACCIA – La Supercoppa si avvicina, Lazio e Torino si giocheranno l’ennesimo trofeo della loro gloriosa storia. L’appuntamento è di quelli da non mancare, sabato 14 novembre, ore 18, Stadio Olimpico di Torino, Lazionews.eu sarà ovviamente in terra piemontese per raccontarvi le emozioni del match oltre a quello che sarà il duello forse principale dell’intera sfida. Gli uomini più attesi sono tanti in casa Lazio, da Murgia a Mattia fino a Rossi, ma il vero faccia a faccia sarà quello che si giocherà sulle fasce. E’ lì che per caratteristiche capitolini e granata daranno vita al cuore della sfida, con i principali interpreti che rispondono ai nomi dei due numeri 7 Simone Palombi e Simone Edera.

IL GOL NEL SANGUE, LA LAZIO NEL CUORE – Iniziamo dal primo Simone, quello biancoceleste. Una vita nella Lazio, da 9 anni scala le gerarchie delle giovanili a partire dagli Esordienti passando per Giovanissimi (Provinciali, Regionali e Nazionali) fino agli Allievi dove ha conosciuto quello che potremmo definire il suo mentore. Mister Simone Inzaghi ha creduto nell’attaccante di Tivoli, lo ha trasformato in un bomber di razza, quasi infallibile in area di rigore. Non solo, ha anche allargato il suo raggio d’azione, ora Palombi agisce da esterno offensivo, con Tounkara era sempre pronto a scambiarsi la posizione. Sulla destra, se è in forma, è spesso imprendibile: velocità, buona tecnica, coordinazione, colpo di testa che abbinati a un grande fiuto del gol hanno permesso di toccare cifre eccezionali a livello realizzativo. Lo scorso anno sono state 23 le marcature totali, tra campionato, Coppa Italia e Final Eight. Quest’anno Simone è stato fermato da un infortunio ma i suoi numeri parlano comunque già di cinque gol in sei partite giocate. Inzaghi lo ha provato da trequartista alle spalle di Rossi e Calì ma il numero 7 era ingabbiato, così il mister ha capito di doverlo lasciare libero di correre e il 4-3-3 è il modulo ideale per lui.

IL FUTURO E’ ADESSO – Classe ’96, è ormai all’ultimo anno di Primavera, ha già assaggiato la prima squadra con la convocazione in una gara di Coppa Italia con il Milan e soprattutto con il ritiro di Auronzo. Pioli lo segue, Simone è chiamato a fare la differenza, deve dimostrare di essere pronto al salto ulteriore di categoria, magari per farsi le ossa in Serie B. La Lazio lo ha voluto tenere con sé, è il momento però di spiccare definitivamente il volo. Per farlo, serve un’altra stagione al massimo e sicuramente decidere magari la Supercoppa in una vetrina così importante sarebbe un ottimo viatico. E’ stato accostato addirittura a un vero e proprio mostro sacro come Beppe Signori, paragone sicuramente più che azzardato, ma di certo ben augurante. Dalla sua ha l’età, un ambiente che crede in lui, senso del gol e grande duttilità offensiva: Simone, il futuro è adesso!

PUPILLO GRANATA – Dall’altra parte il giocatore più atteso è senza dubbio Simone Edera, talento nato a Torino il 9 gennaio 1997. Anche lui esterno d’attacco che agisce a destra, ha nel piede sinistro però la sua arma letale: rispetto a Palombi è senza dubbio dotato di un minor senso del gol ma ha una tecnica individuale che in pochi possono vantare. Cresciuto come Palombi nella propria ‘cantera‘, Edera è stato scoperto dal responsabile della scuola calcio granata Benedetti (con cui mantiene un rapporto speciale) in oratorio, dove già mostrava delle qualità fuori dal comune. Aveva 7 anni e da lì è iniziata la trafila in tutte le categorie del settore giovanile piemontese, come il suo ‘collega’ biancoceleste, giocando praticamente sempre sotto età. Classe cristallina, Edera è il pupillo di Cairo e non solo, a marzo (18 anni appena compiuti) ha firmato addirittura il suo primo contratto da professionista: un quadriennale a cifre davvero importanti. Acclamato dal pubblico granata, soprattutto dopo la doppietta eroica sotto la Maratona in Youth League contro il Senica, battuto nel recupero qualche settimana fa.

IL DESTINO CHIAMA – Dagli addetti ai lavori è considerato come uno dei migliori talenti del calcio giovanile italiano, forse l’unico in granata che può già possedere le carte in regola per esordire addirittura in Serie A. Ventura lo ha già convocato in prima squadra, come Pioli con Palombi, nella trasferta europea ad Helsinki e nel match di Coppa Italia contro la Lazio. Ha grande personalità, l’anno scorso ha avuto il difficile compito di sostituire uno come Aramu e ha giocato da titolare mettendo a segno anche 5 gol. Edera punta molto sulla velocità, la tecnica nel breve e il tiro col sinistro, che sfodera partendo da destra. E’ ormai un habituè dell’Under 19 azzurra, deve migliorare ancora nella continuità durante il match e sull’abnegazione in fase difensiva. Per questo Longo lo sta gestendo al meglio, spesso lasciandolo in panchina per far capire che è molto più importante la squadra rispetto al singolo. Simone ha recepito, è diventato più umile e in questo inizio di stagione ha messo a segno già 3 gol e 2 assist in partite risultando spesso decisivo. Dopo aver regalato lo scudetto al Toro nel match segnando il rigore decisivo nella finale con la Lazio, il gioiellino di casa granata deve sopportare le pressioni di chi sa che può sfondare. In questo senso le parole del suo mister sono emblematiche: “La sua crescita dipende solo da lui: ha tutto davanti”.

Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca

 

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