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ABETE: “La separazione della Serie A dalla B è stato un errore politico dei grandi club”
TUTTOSPORT – Il presidente della Figc svela anche un retroscena: “Sono tifoso juventino, ma il mio ruolo impone di contare 29 scudetti”…
RASSEGNA STAMPA – Un Giancarlo Abete a 360 gradi quello intervistato da Tuttosport, che prova a chiarire le sue posizioni strettamente legate al ruolo istituzionale occupato. Il presidente della Figc accoglie di buon grado l’avvento di investitori stranieri nel nostro calcio: “L’interesse degli stranieri nei confronti del nostro calcio è sicuramente positivo, non dobbiamo rimanere chiusi. Poi la situazione ha dei pro e dei contro. Un investitore estero può prendere delle decisioni a prescindere dalla passione e dal rapporto con il territorio, ma possono portare la capacità di fare il salto di qualità che ancora non riesce: penso agli stadi e al merchandising“. Poi lancia una stilettata alle grandi società: “La separazione della serie A dalla B è stato un errore politico dei grandi club, che li ha indeboliti. In una A a 20 squadre e con sole 3 retrocessioni si consolida uno zoccolo duro di società che non devono temere la retrocessione. Questa situazione ha rafforzato il potere politico dei club medio-piccoli e ha indebolito i grandi club“. In conclusione Abete si lascia andare anche ad una confidenza senza nascondere la sua fede juventina: “Quanti scudetti ha vinto la Juve? Il mio tifo juventino non è un mistero, ma ogni ruolo comporta possibilità e vincoli: io non posso criticare la giustizia sportiva e quindi mi rimetto alle sue decisioni. Io necessariamente devo rappresentare la contabilità ufficiale, poi ognuno può avere le sue opinioni”.
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