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Roma, Petrachi si presenta: “Squadra all’anno zero che deve ripartire, abbiamo le idee chiare. Higuain? Qui potrebbe ritrovarsi…”

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ROMA PETRACHI – Il neo ds della Roma Petrachi ha parlato nella conferenza stampa di presentazione: ecco le sue dichiarazioni.

ROMA – “Sono molto felice di essere qui alla Roma, è un onore. Credo che qualsiasi ds e mio collega faccia questo lavoro penso che ambisca di essere in una società così prestigiosa. Sono onorato di essere alla Roma. Faccio questa premessa: vorrei ringraziare tutto il popolo granata che mi ha sostenuto in questi anni di lavoro. Non l’ho fatto prima perché per varie ragioni non ho fatto dichiarazioni ufficiali. Ma ci tenevo, per me oggi parte una nuova sfida con l’ambizione di far bene”.

PRIME IMPRESSIONI – “Il centro sportivo lo conoscevo già, perché feci Cerci quando ero ds del Pisa e ci sono tornato quando ho preso Iago Falque e Ljajic. Ora si sta rifacendo il look ed è ancora più bello. L’aspetto di Trigoria dà la parvenza dell’importanza di questa società.”

FONSECA – “Io sono stato molto colpito da Paulo Fonseca. Lo seguivo negli ultimi anni perché c’era un giocatore dello Shakhtar che volevo portare a Torino e ho visto giocare lo Shakhtar. In queste tre partite ho avuto la dimensione dell’allenatore: si vedeva una squadra corta, aggressiva, recupero di palla immediato. Una mentalità che adoro e amo. Siccome ho fatto il calciatore, seppur non di grandissimo prestigio, ma con qualche presenza in Serie A, ma se avessi avuto un allenatore come Fonseca la mia carriera poteva essere diversa. E’ un allenatore che dà dettami tattici precisi senza essere integralista, uno elastico e molto attento ai giocatori che ha e questa voglia e determinazione mi ha stregato. Credo che Fonseca possa dare a tutti i tifosi della Roma un’identità ben precisa di come la squadra giochi la domenica. Mi auguro che la gente dalle prime partite capirà ciò che sto dicendo. Ci vorrà tempo, non sarà facile, però sono molto ottimista in Fonseca. Abbiamo idee chiare, ci confrontiamo spesso e abbiamo le stesse idee di calcio e questo è fondamentale in un rapporto tra allenatore e direttore affinché tutto possa funzionare bene.”

RILANCIO – “Io credo che bisogna essere anche realisti e fa parte anche del mio carattere. Oggi la Roma è all’anno zero, è una squadra che deve ripartire e lo deve fare con valori e principi e con la consapevolezza di portare giocatori che portano qualità morali. Mentre chi viene con la pancia piena o chi viene per pensare al dio denaro non fanno parte dei calciatori che mi sono scelto in carriera. Scelgo prima gli uomini poi i calciatori. Per alzare il livello ci vuole questo messaggio di far arrivare a riva. Leggo di pseudo rifiuti che stanno arrivando: Roma non è una succursale, chi viene qui deve farlo con entusiasmo ed è negli occhi di Spinazzola: non ha lasciato il Poggibonsi, e quell’entusiasmo lo voglio in tutti i giocatori che vengono all’As Roma. Qualcosa che lo scorso anno, che ho visto da avversario, è venuto meno. Quello che mi impegnerò a fare è portare disciplina e senso di appartenenza che è la cosa più importante. C’è gente che per 90 minuti dà l’anima, e il tifoso si deve identificare nella squadra e questo è il messaggio che darò ai vecchi e nuovi che arriveranno.”

DZEKO – SCHICK – HIGUAIN – Deve passare il messaggio che non è che uno si sveglia il mattino decide di andar via e ci ricatta: la Roma non deve essere ricattata da nessuno. Se qualcuno non vuole stare a Roma, si presenta con la squadra che lo paghi il giusto e può andare. Non mi piace essere preso per la gola, strozzato come si suol dire. Non mi interessa se un giocatore ha raggiunto un accordo con un’altra società, mi interessa che il giocatore sappia che non deve pensare di stare a casa sua, ma deve dare una mano a quella casa per farla vivere bene: non è il padrone. E’ la proprietà che decide e la Roma come società non si farà strozzare da nessuno: faremo le migliori scelte e credo che le prime soluzioni trovate abbiano un senso logico e calcistico. L’uscita di Manolas è figlia di un calciatore che volesse andar via: il suo agente mi aveva manifestato l’idea. Io ho detto a Raiola che mi dovevano pagare la clausola, altrimenti il giocatore stava qua. In realtà il Napoli ha fatto una proposta importante e nella contropartita tecnica abbiamo preso un giocatore che ha bisogno di fiducia e che ha quel profilo che dicevamo prima un ragazzo con motivazioni e voglia: ieri mi ha chiamato e mi ha detto che è pronto a non fare le vacanze per fare il ritiro. Questo è il senso di appartenenza e entusiasmo che voglio ritrovare in ogni giocatore.

ASSE ROMA – JUVE – “Io penso che chi discute Higuain può essere un pazzo: è un giocatore che ha perso un po’ di autostima, ma non sta a me giudicarlo, potrebbe far comodo alla Roma qualora Dzeko potesse andar via. Però come dicevi prima le motivazioni contano moltissimo, qualora si dovesse aprire qualcosa con la Juve ed Higuain deve essere lui per primo a crederci. Non sarà di certo il campione a farmi mettere il salame sugli occhi e farmi vedere che non ha spirito e voglia. Credo che Higuain per ritrovare il vero Higuain non può trovare soluzioni meglio della Roma, qua potrebbe seguire le orme del suo connazionale Batistuta, che ha lasciato un segno indelebile alla Roma. Queste sono cose di mercato che dovranno essere valutate più avanti, oggi voglio pensare a Dzeko che è un giocatore della Roma, e capirà che qui l’aria sta cambiando, che vuole fare le cose in un certo modo. Qualora volesse andar via, l’Inter ci deve pagar bene il giocatore per andare sul mercato e avere i soldini in tasca, altrimenti è qualcosa che non faccio.”

BUDGET E BARELLA – “Io in realtà innanzitutto non sono stato abituato a lavorare con i budget, Cairo non mi ha mai detto puoi spendere x e y. Quando ho parlato con Pallotta mi ha detto che noi dovremo investire sui giovani di prospettiva, che hanno voglia e gli ho passato dei messaggi su cui siamo stati molto chiari entrambi: dobbiamo rinforzare la squadra e ripartire, ci sarà da aspettare qualcuno perché ci sono dei giovani e bisogna aspettarli. Oggi ho dato 2 o 3 parametri su alcuni giocatori che mi piacerebbe prendere e mi è stato detto: “Se sei convinto e ti piace porta avanti la trattativa e cerca di portarlo a casa”. Naturalmente tutto ciò che faccio è condividere con gli allenatori gli acquisti, non ho mai preso un giocatore senza il consenso dell’allenatore. Ci deve essere condivisione. Stiamo andando avanti. Oggi siamo qui e stiamo lavorando per chiudere un giocatore oggi stesso. Per quanto riguardo Barella sono state dette tante inesattezze: ancor prima che arrivassi io il suo procuratore si è seduto tante volte con la società e si erano raggiunti dei valori economici e lui era molto contento di venire alla Roma, questo mi è stato riferito. Io con lui non ho mai parlato, poi so che nell’intermezzo di tutti i passaggi tra l’addio di Monchi ecc… Il discorso si è un po’ perso per squadra perché si aspettava chi era adatto a farlo e si è perso un po’ di tempo che era inevitabile che si perdesse, perché si parla di tanti milioni e va condivisa questa scelta. Si è inserita l’Inter, il giocatore è stato chiamato da Conte che è bravo a convincere i giocatori che vuole e ci sta che il ragazzo che abbia l’ambizione di provare a giocare la Champions e di non ritenere la Roma a livello dell’Inter. Io personalmente non ho mai cercato Barella, è il Cagliari che ha cercato la Roma dicendo che l’Inter stava traccheggiando. Per me era una cosa difficile prima e lo è ancora adesso, il Cagliari vuole darlo alla Roma, ma lui ora ha scelto l’Inter. O Barella chiama Petrachi che ci ripensa, a quel punto si può parlare, ma per me oggi è un capitolo chiuso, perché strappare anche in modo così forzato di portare dentro un giocatore che ha dentro altre ambizioni significa sbagliare. Col dio denaro non si comprano giocatori.”

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