Roma a ferro e fuoco nella notte: 41 gli agenti feriti, 2 antagonisti arrestati. In fiamme auto e cassonetti

Bilancio da guerriglia quello che si registra al termine della lunghissima giornata di ieri, sabato 4 ottobre. Il corteo a sostegno della popolazione di Gaza aveva sfilato pacificamente lungo tutto il percorso, e le stime parlano di circa 800mila presenze. Una volta terminato, però, un gruppo di antagonisti ha ingaggiato uno scontro con le forze dell’ordine, mettendo a ferro e fuoco la zona dell’Esquilino a Roma. I dati parlano di 41 agenti feriti, 262 persone identificare e 12 arrestati.

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Le prime tensioni ci sono state all’incirca attorno alle 18:30 quando, un gruppo di antagonisti, si stacca dal blocco principale del corteo e imbocca via Merulana per raggiungere il quartiere Esquilino. I manifestanti, tutti dietro lo striscione “blocchiamo tutto”, arrivano in piazza Santa Maria Maggiore e iniziano a correre. Al fuggi fuggi generale, risponde prontamente l’azione delle forze dell’ordine che, col supporto degli idranti, riesce a contenere i manifestanti assiepandoli contro la cancellata della Basilica. Secondo quanto riferito dalla Questura, sono 15 i fermati per questo primo episodio.

A seguito della notizia degli scontri e dei fermi, ecco che poco dopo un altro gruppo di antagonisti si frappone alle forze di polizia. Si formano così due fronti, con le forze dell’ordine schierate in assetto anti sommossa. Partono i primi fumogeni e petardi, bottiglie di vetro lanciate verso gli agenti e un’auto della Digos data alla fiamme. E l’inizio della notte si guerriglia che andrà avanti ancora per molto. Turisti e residenti si barricano nelle attività di zona, due suore guardano impietrite la scena dall’alto, le saracinesche si abbassano in fretta e furia.

La polizia reagisce dopo alcuni minuti. Partono i primi idranti, gli agenti a terra iniziano ad avanzare e gli antagonisti si iniziano a sparpagliare lungo le vie del quartiere. Il teatro dello scontro si sposta a Piazza Vittorio, e qui il copione è sempre lo stesso. Vengono dati alle fiamme cassonetti e spazzatura per rallentare l’avanzata delle forze di polizia, intanto alcuni agenti rimangono feriti. Tavoli, sedie, fioriere vengono tutti divelti, automobili e motorini distrutti. Tre vengono fermati a largo Brancaccio, un altro giovane, invece, in zona San Giovanni con l’accusa di aver aggredito un agente. Altre cinque persone, come riporta Roma Today, sono state fermate in zona Porta Maggiore.

La nota della Questura sugli scontri

“Gli antagonisti dei primi scontri sono stati tutti bloccati alle spalle di piazza Santa Maria Maggiore e via Lanza, per poi essere identificati e rilasciati. Complessivamente sono state identificate 262 persone. Per tutte sarà valutato il deferimento per i reati di danneggiamento, adunata sediziosa e resistenza a Pubblico ufficiale.

Nelle successive fasi di deflusso, gruppi di facinorosi hanno dato alle fiamme due autovetture e diversi cassonetti, lanciando oggetti e petardi all’indirizzo delle Forze dell’ordine. Per tali fatti, 12 persone, tutte appartenenti alla frangia antagonista, sono state fermate, foto segnalate ed avviate al deferimento alla Autorità giudiziaria per gli stessi reati. La DIGOS della Questura di Roma è già in possesso di copiose immagini per il successivo sviluppo delle indagini.

Sono 35 gli agenti di polizia di stato , 3 operatori della guardia di finanza, 2 dell’arma dei carabinieri e uno della polizia penitenziaria, che hanno fatto ricorso alle cure mediche a seguito dei gravi comportamenti violenti e illegali di soggetti estremisti che hanno partecipato al corteo Pro pal”.

di Claudio Troilo

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