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Social, Eriksson racconta la sua Lazio (VIDEO)

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ERIKSSON LAZIO – Sven Goran Eriksson è senza dubbio uno degli allenatori più amati dal popolo laziale, soprattutto perché nel 2000 vinse lo scudetto. La sua squadra era fenomenale, composta da grandissimi campioni. L’ex tecnico biancoceleste l’ha raccontata in un’intervista rilasciata a The Coaches’ Voice.

Intervista Eriksson: sulla sua Lazio

“Questa è la Lazio, la miglior squadra che io abbia mai allenato. Avevamo tanti giocatori, ma molti di questi erano tra i migliori al mondo. Erano dei vincenti. Amavano vincere, odiavano perdere. Forse il miglior giocatore che avevamo era Alessandro Nesta. Difensore centrale, giovane ma aveva tutto. Alto, forte e veloce, avrebbe giocato in qualsiasi squadra. Avevamo Mihajlovic, io l’avevo avuto anche nella Sampdoria. L’ho portato con me alla Lazio, gli dicevo sempre ‘Sinisa, non sei un’ala, sei un difensore’. E lui diceva ‘No, sono un’ala o una seconda punta’. Dopo un po’ lo convinsi a giocare lì e da difensore centrale divenne uno dei migliori al mondo. Aveva il miglior piede sinistro al mondo. Molto, molto importante. Poi c’erano Favalli, Negro e Pancaro. Non hanno mai avuto un grande credito nella storia del calcio, ma erano tutti estremamente importanti. Pavel Nedved una leggenda. Super professionale, sempre in forma, poteva correre su e giù tutto il giorno. Tecnicamente molto bravo. Sono sorpreso che non sia diventato un allenatore, ora è dirigente della Juventus. A centrocampo avevamo Simeone, ora all’Atletico Madrid, Almeyda, l’argentino e Veron. Tecnicamente e tatticamente molto forte. Un vincente. Davanti c’erano Salas e ManciniMancini era il vero playmaker, poteva andare ovunque ed essere qualunque cosa. Lui diceva solamente ai compagni ‘Se mi vedete tornare indietro con la palla, correte. Non pensate, correte e la palla arriverà’. E questo successe molte volte. La cosa strana con la squadra, era che non solo Mancini poteva fare questo. Se Mihajlovic aveva la palla, diceva agli altri: ‘Correte, perché il mio piede sinistro renderà tutto più facile. Nei contropiede erano estremamente forti”.

Il post di The Coaches’ Voice

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