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Noslin croce e delizia: sei partite per decidere il futuro

Al terzo minuto di recupero di giovedì sera la zampata della speranza che ha fatto esplodere l’Olimpico. Tijjani Noslin, voluto da Baroni dopo che lui stesso lo aveva lanciato in Italia al Verona, è stato eroe per poco più di mezz’ora nella sfida al Bodo/Glimt, spingendo in porta il tocco di testa di Romagnoli e pareggiando il 2-0 dell’andata. Ma, esattamente come tutta la sua stagione, l’olandese è stato poi in grado di vanificare tutto sbagliando uno dei rigori della Lazio. Il Corriere dello Sport mette sotto la lente proprio la parabola dell’attaccante, che nel finale di campionato si giocherà la permanenza in biancoceleste.
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Noslin da eroe a… la partita specchio della stagione, e il futuro alla Lazio si decide ora
Ci sono giocatori che vivono di estremi, e Noslin è uno di questi. Esaltante e frustrante, capace di accendere una partita con una giocata e spegnerla subito dopo con un errore. Il match contro il Bodo/Glimt è stato lo specchio fedele della sua annata in maglia biancoceleste: prima la rete che ha tenuto viva la speranza ai supplementari, poi l’errore dal dischetto che ha spento l’entusiasmo. Dal ruolo di eroe a quello di colpevole nel giro di pochi istanti.
La sua prima stagione alla Lazio sembra un continuo saliscendi: l’attaccante olandese, spesso chiamato in causa anche se mai considerabile a tutti gli effetti un titolare, aveva già vissuto una situazione simile a inizio stagione quando in pochi giorni si era prima fatto espellere in Europa League a tre minuti dal suo ingresso, e poi aveva trovato la prima rete in maglia biancoceleste in serie A addirittura un minuto dopo essere subentrato. Dopo quella occasione la parabola era tornata a scendere per diverse settimane, non trovando conferme.
Il picco più alto lo ha toccato a dicembre, nel doppio confronto con il Napoli: tripletta in Coppa Italia e assist decisivo in campionato per l’1-0. Un Noslin brillante, trascinatore, finalmente continuo. Anche in Europa aveva lasciato il segno nell’andata contro il Viktoria Plzen, con un assist a Romagnoli. Poi di nuovo il silenzio, fino alla sfida di giovedì scorso con il Bodo/Glimt, in cui ha vissuto, nel bene e nel male, un’altra serata da protagonista.
La sensazione è che il talento ci sia, ma vada incanalato. E in una piazza come Roma, dove l’attesa è poca e le critiche arrivano presto, la discontinuità pesa più che altrove. Baroni e la società credono ancora in lui, certi che il potenziale sia reale. Ora però spetta a Noslin dimostrare di essere più di un giocatore da fiammate: servono concretezza e continuità. Solo così potrà meritarsi la fiducia che ancora lo circonda.
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