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ZARATE: “Sogno di segnare contro la Roma. Tornerò alla Lazio? Non si sa mai”

A parlare è l’attaccante argentino a poche ore dal match contro i giallorossi

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ZARATE: “Sono di segnare contro la Roma. Tornerò alla Lazio? Non si sa mai”

A parlare è l’attaccante argentino a poche ore dal match contro i giallorossi

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Zarate, è vero che questo Inter-Roma lei avrebbe potuto giocarlo con la maglia giallorossa? «L’agente che mi ha aiutato ad andare alla Lazio, Luis Ruzzi, mi aveva offerto alla Ro­ma, ma i dirigenti giallorossi dissero che non ero il giocatore che stavano cercando o una cosa del genere e così sono finito alla Lazio». Cosa teme dei giallorossi? «La Roma è una grande squadra e le grandi squadre possono sbloccarsi in qualsiasi mol­to, diventando molto pericolose. Speriamo non succeda domani sera (stasera, ndr) ». Nella Capitale lei si è “beccato” con Totti, prima e dopo i derby. Il capitano giallorosso disse “Zarate è un buon giocatore, non un fenomeno”, lei ribatté “ Totti parla, ma è fi­nito da 10 anni”. Ricorda? «Come no… Dissi quella frase e la stampa l’­ha fatta diventare un caso. Frasi così nel cal­cio se ne dicono. I fenomeni comunque sono quelli che vincono i Palloni d’Oro (e Totti non ne ha vinti, fa intendere… ndr)».
Totti sarà il pericolo numero uno per l’Inter? «La Roma ha diversi grandi giocatori. A me piacciono molto Bojan e Osvaldo e dobbiamo stare attenti». Stringerà la mano a Totti prima della parti­ta? «Io non ho problemi con nessuno». Il suo derby più bello è quello vinto per 4-2 con un suo gol eccezionale nell’aprile 2009? «Sì, certamente. In quell’occasione segnai, vincemmo e vivemmo una giornata da ricor­dare, ma mi sarebbe piaciuto fare altri gol e altre grandi prestazioni nei derby».
Pensa che stasera i laziali tiferanno per lei? «Di sicuro. Per me e per l’Inter». La sua esperienza alla Lazio si è chiusa a lu­glio, dopo un colloquio con Reja durante il primo giorno di ritiro ad Auronzo di Cadore. Cosa è successo tra lei e il tecnico? «E’ venuto da me e mi ha detto cose che non voglio ripetere perché è giusto che rimanga­no nello spogliatoio. Io non faccio come altri che dicono in giro i fatti dello spogliatoio. Do­po quel colloquio ho deciso di andare in un’al­tra squadra».
A Roma c’è chi sostiene che se n’è andato perché non voleva stare in panchina, mentre all’Inter la accetterà senza problemi. Cosa risponde? «Nessuno può sapere se alla Lazio avrei fat­to panchina o meno, ma dal primo giorno, do­po il colloquio con Reja, avevo deciso di an­dar via. Non volevo né andare in panchina, né giocare, niente…».
E pensare che con Reja il suo finale della scorsa stagione è stato esaltante… «Ero in grande forma e ho fatto bene fino al­la partita contro l’Udinese quando ho sba­gliato il rigore. Quell’errore mi ha buttato giù». Dagli 11 metri proverà mai più il “cucchia­io” come al Friuli? «Non lo posso dire, altrimenti per i portieri sarebbe più facile…». Crede che avrebbe potuto dare di più alla Lazio? «Sì, credo di sì, ma ora spero di dare il mas­simo qui all’Inter». Ha rammarichi se ripensa alla sua esperien­za biancoceleste? «Mi sarebbe piaciuto far meglio, segnare più gol e togliermi tante soddisfazioni in più». Si è sentito scaricato dalla Lazio? «Penso che l’unico che non mi voleva alla La­zio era Reja». E’ vero che è stato lei a dare l’assist a Lotito per riscattarla a 20 milioni dall’Al-Sadd evi­tando aste? «Sì, gliel’ho detto io in persona. Dopo la mia prima stagione alla Lazio, l’Al-Sadd stava trattando con un club inglese (il Manchester City, ndr) che offriva molto più di quello che ha pagato Lotito. L’affa­re era quasi concluso con gli inglesi, ma io volevo restare alla Lazio e ho detto al pre­sidente della clausola» La Lazio è un capitolo chiuso della sua car­riera o un domani ci tornerà? «Non si sa mai». Con quali dei suoi ex compagni della Lazio ha ancora contatti? «Tanti. In particolare con Scaloni, Ledesma e Muslera, ma anche con Sculli e Foggia».
Tra i suoi nuovi compagni chi l’ha impres­sionata di più? «Tutti perché qui ci sono tanti campioni. Mi­lito è uno dei più forti attaccanti al mondo e poi c’è Zanetti che per quello che fa da 17 an­ni all’Inter è un marziano».
Perché questo inizio in salita dell’Inter?
«Sta pesando anche la sfortuna perché in Champions abbiamo sbagliato tanti gol. Con­tro la Roma però ci riprenderemo, faremo una grande partita e si vedrà la vera Inter».
All’Inter però non ha ancora segnato e a San Siro arriva la Roma…
«Spero di segnare contro i giallorossi. Magari…».

Fonte: Andrea Ramazzotti-Il Corriere dello Sport

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