CANDREVA stanco e prevedibile La crisi annebbia il suo estro

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO . La crisi ha molte facce, si vede nella classifica, nei traguardi che sfumano, nei dirigenti che parlano di “anno di transizione” e soprattutto sul campo, dove i migliori fanno fatica a trascinare la squadra. È il caso di Klose e di Hernanes, un loro guizzo è raro. Ma è soprattutto il caso di Antonio Candreva, che da due mesi a questa parte non riesce più a essere l’ala capace di attirare l’attenzione del Napoli e del Manchester United la scorsa estate. Come evidenziato da “Il Corriere della Sera”, la colpa non è però del tutto sua, perché i numeri di Candreva sono i migliori nella Lazio: 24 presenze, record condiviso con Onazi ma con più minuti in campo, 4 gol e ben 9 assist, l’ultimo confezionato per Perea nell’ottavo di Coppa Italia contro il Parma. E anche domenica a Udine, Antonio sarà regolarmente sulla fascia destra nella partita che mette a confronto il suo passato e il suo presente. E il futuro? Il cartellino è a metà tra i due club, e a giugno Lotito dovrà perfezionare il riscatto (i friulani vogliono almeno 9 milioni) o salutare il giocatore, oltre alle pretendenti storiche ultimamente si è fatto vivo anche il Liverpool. Il che significa che il valore tecnico c’è tutto. La crisi della Lazio di Petkovic ha finito per schiacciare anche il suo uomo più affidabile: il dribbling ripetuto fino allo sfumare dell’azione, la testa sempre più bassa e il solito “finta e contro finta” in prossimità della bandierina, ormai un giochetto che non sorprende più nessuno: né l’avversario di turno né il tifoso sugli spalti. Un passo indietro, insomma. Imputabile ad una condizione fisica imperfetta, alla mancanza di interlocutori sul campo e anche all’obbligo di dover fare sempre la differenza, come se fosse l’unica arma della Lazio. In effetti è stato così a lungo, tanto che Candreva è riuscito a diventare un idolo della curva nonostante un passato chiacchierato da simpatizzante romanista. Ora, però, gli serve un aiuto.