Colosso NOVARETTI. Da MANCIO alla LAZIO

Pubblicato 
mercoledì, 12/06/2013
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

NOVARETTI MAGLIA

 

LA GAZZETTA DELLO SPORT (M. Mazur) - La Lazio ha preso Diego Martin Novaretti, difensore argentino con passaporto italiano proveniente dal Toluca, club messicano. Arriva a parametro zero, il difensore è nato a Cordoba e si è affermato nel Belgrano. Con il Belgrano ha giocato tre anni nella Seconda Divisione argentina, in un club allora vicino al fallimento. E con un look che assomigliava a quello di Fabricio Coloccini — capelli biondi a ricci —, il che favorì il soprannome «Virulana», la spugna di lana di acciaio argentina. Era un idolo. Ma tutto cambiò prima del playoff contro il Rosario Central, nel 2009. Il centrale rifiutò il rinnovo e fuggì in Messico a parametro zero. Il Belgrano l’ha dichiarato persona «non gradita» e continua la battaglia legale contro di lui e il suo procuratore. Al Toluca diventa insostituibile. Nel 2010 segna la rete nella finale del torneo Bicentenario, vitale per arrivare ai rigori (ne firma anche uno) contro il Santos Laguna. A lui i tifosi dei Diavoli Rossi hanno dedicato un murales: «Non importa quanto sei alto, l’importante è fino a dove vuoi arrivare». Novaretti è alto 1,93.  Un mese fa è stato protagonista di un incidente all’uscita dello stadio Nemesio Diez. Ha investito un venditore ambulante, mentre tentava di scappare dai tifosi che volevano il suo autografo. Nel Toluca era il capo della difesa ma anche il leader gastronomico: era il re degli asados, le grigliate argentine che ormai da tempo sono di casa anche a Formello.

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